lunedì, Aprile 29, 2024

ROMA, SEI PERSONE IN MANETTE PER ESTORSIONE AGGRAVATA DA METODO MAFIOSO. IL COVO DI UNO DI LORO ERA NELL’ AREA TRA APRILIA E POMEZIA

L’indagine è stata avviata a seguito della denuncia di un imprenditore romano, operante nel settore del noleggio di autoveicoli a medio e lungo termine, nei confronti di un pregiudicato di origini catanesi, stabilitosi ormai da decenni con la propria famiglia nel litorale sud della capitale. L’imprenditore romano riferiva che il denunciato aveva tentato, più volte, di estorcergli denaro per una somma pari a circa 50 mila euro. Facendo ricorso a minacce e violenze, unitamente alla sua compagna, di professione agente immobiliare, e ad altri soggetti originari della Sicilia, era riuscito infine a farsi consegnare 2000 euro. Le indagini, sviluppate anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno consentito di ricostruire in maniera compiuta l’intera vicenda, portando all’identificazione di tutti i partecipanti agli episodi delittuosi descritti dalla vittima. In particolare è stato appurato che il pregiudicato di origine catanese, fingendosene legittimo proprietario, nel giugno 2016 aveva ceduto tre autovetture del valore complessivo di circa 60.000 euro al citato imprenditore. Dopo aver ricevuto circa 30.000 euro a titolo di anticipo – da saldarsi all’atto del formale passaggio di proprietà – il pregiudicato aveva preteso la restituzione delle tre vetture o, in alternativa, ulteriori 50.000 Euro. Al fine di vincere le resistenze della vittima, il pregiudicato catanese, la sua convivente ed altri quattro soggetti avevano minacciato di morte e malmenato l’imprenditore informandolo, inoltre, di essere appartenenti ad un’organizzazione mafiosa operante nella provincia di Catania. Il 14 luglio 2016, a seguito di reiterate minacce, avevano costretto la vittima a firmare un assegno del valore di 2000 euro, incassato nei giorni successivi. Nel corso dell’attività è stato inoltre riscontrato che due dei soggetti catanesi arrestati risultano effettivamente appartenenti alla famiglia Mazzei-Carcagnusi, legata alla più nota famiglia di Cosa Nostra dei Santapaola. Uno di loro, infatti, annovera condanne definitive per omicidio e associazione di tipo mafioso. L’altro, invece, figlio di un ergastolano condannato per omicidio e associazione mafiosa, si era reso irreperibile dallo scorso mese di marzo scorso a seguito di una condanna definitiva ad 8 anni di reclusione per rapina aggravata e porto abusivo di armi. Dalle indagini svolte dal Nucleo Investigativo di Roma è emerso, altresì, che il latitante, utilizzando documenti contraffatti ed avvantaggiandosi dell’appoggio logistico del conterraneo artefice della vicenda estorsiva, aveva ormai stabilito il suo covo nell’area laziale compresa tra Aprilia e Pomezia.

Redazione
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