venerdì, Marzo 29, 2024

LADISPOLI, OLTRE AL BRINDISI, ALLE DIMISSIONI DI CAGIOLA RISPUNTA FUORI OSTERIA NUOVA

Inoltre il consigliere Ruscito sembra avesse chiesto, in una lettera protocollata lo scorso 8 marzo, dimissioni contestuali e collettive di consiglieri, assessori e sindaco in segno di protesta con le istituzioni nazionali per il trattamento finanziario riservato ai comuni e in particolare al comune di Ladispoli. Tuttavia, da una lettera protocollata in data 28 febbraio dall’ormai ex presidente del consiglio comunale, Emanuele Cagiola, al sindaco Crescenzo Paliotta, alla giunta e al segretario comunale, emergerebbe un’altra importante divergenza di vedute tra gli esponenti del gruppo Ladispoli 2.0 e l’Amministrazione Paliotta. O quantomeno tra Emanuele Cagiola, in veste di presidente, e l’agire dell’amministrazione su una specifica questione urbanistica. La missiva riguarda il programma integrato di intervento su Osteria Nuova. L’ex presidente del consiglio comunale esordisce circostanziando la propria sollecitazione nell’ambito della procedura dei programmi integrati di intervento definita dalla delibera di Consiglio Comunale n. 4 del 12 marzo 2015. Prima di ripercorrere gli atti relativi al piano integrato che fa riferimento alla Palo Laziale, fino alla sottoscrizione dell’accordo procedimentale tra il comune di Ladispoli e la società Palo Laziale, Cagiola fa riferimento ad alcuni atti di diffida. “[…] stante l’attuale situazione venutasi a determinare a seguito degli atti di diffida pervenuti all’attenzione di codesto Consiglio Comunale da parte del legale rappresentante della ditta Palo Laziale relativa all’intervento del PII (programmi integrati di intervento n.d. R.) che prevede la realizzazione prioritaria dell’opera “ponte carrabile sul fosso Sanguinaravial Mediterraneo. Completamento viabilità di collegamento”, quale contributo straordinario nell’ambito dell’intervento edificatorio in conformità alla viariante generale di P.R.G (piano regolatore generale n.d.R), rappresenta quanto segue”. A seguire vi è appunto l’elenco degli atti procedurali che hanno portato il 26 gennaio 2017 alla determinazione dirigenziale n 154 che ha approvato lo schema di accordo procedimentale e, in seguito alla sottoscrizione dello stesso accordo procedimentale (in data 3 febbraio). Quest’ultimo atto conteneva, come correttamente riportato da Cagiola nella lettera, la previsione della presa d’atto della giunta comunale. Inoltre legava tale presa d’atto, ancora non avvenuta da parte della giunta, al termine di 10 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo stesso. Ecco dunque la conclusione della lettera firmata da Cagiola: “Tutto ciò premesso si invita il Sindaco e la Giunta Comunale a porre in essere la presa d’atto di quanto definito nella fase negoziale con la Palo Laziale, tenuto conto che i termini previsti per la definizione dei programmi integrati è ampiamente decorso come peraltro rappresentato allo scrivente, ai consiglieri e alla giunta dal legale rappresentante della ditta Palo Laziale. Pertanto, si ritiene opportuno invitare il sindaco e la Giunta a rappresentare alla Conferenza dei Capi Gruppo i vizi di forma o le irregolarità riscontrate nella procedura che ne impediscono il completamento burocratico in essere”. Le preoccupazioni avanzate da Cagiola in qualità di presidente del consiglio comunale di fronte a possibili ripercussioni economiche sulle casse dell’ente comunale, nonché le sollecitazioni a sindaco e Giunta alla presa d’atto di quanto maturato nella fase negoziale, sarebbero rimaste senza una risposta politica da parte del sindaco. Sul piano pubblico l’ultima presa di posizione dell’amministrazione è quella pervenuta alle redazioni delle testate online il 4 febbraio 2017: “In attesa dei risultati della Vas – si legge nel comunicato dell’amministrazione – nessuna decisione nel settore urbanistico sarà portata al voto del Consiglio Comunale nei prossimi mesi, né ci saranno delibere di Giunta, che peraltro nel settore urbanistico ha solo competenze sulle procedure e non sull’approvazione.” A questo punto, visto il carteggio che testimonia l’apprensione persino di alcune figure istituzionali in ordine ad un’eventuale esposizione del comune, sarebbe forse dovuta una risposta del primo cittadino e una discussione pubblica che coinvolga tutti gli attori politici presenti in consiglio comunale sulle più opportune decisioni da assumere per tutelare territorio, casse comunali e, in ultima analisi, i cittadini. La politica dovrebbe avere il coraggio di operare delle scelte chiare e assumersene le responsabilità. Temporeggiare, lasciando vicende scottanti alla determinazione di chi arriverà domani non è proprio una brillante prova di maturità politica.

Redazione
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