Tanto che venne ricoverata il 22 dicembre del 2010 per essere sottoposta ad un intervento chirurgico che fu eseguito con successo. Quando però la ragazza riprese conoscenza, iniziò subito a lamentare delle complicazioni a un occhio che furono minimizzate dal personale medico, in particolare dai quattro medici del reparto di neurochirurgia condannati e che l’avevano assistita nel decorso post operatorio, come evidenziato nel corso del dibattimento e ripreso nella sentenza del Tribunale di Roma. La situazione, come ricostruito dall’accusa, precipitò in poche ore. Cristina se ne andò il 2 gennaio del 2011, quando ormai era già in coma da una settimana.