L’incontro tra l’ex magistrato e parlamentare con un folto gruppo di studenti è stato aperto dal dirigente scolastico dell’Istituto Brodolini Francesco Cornacchia: “Siamo al termine di un progetto che serve a farvi diventare dei cittadini consapevoli” ha affermato il preside rivolgendosi ai ragazzi, “voglio ringraziare voi ragazzi e tutti i docenti che hanno instillato nelle nostre 35 classi il seme dell’approfondimento”. Soddisfazione anche per quel che riguarda la conferenza, su cui si erano investite grandi aspettative:
Diverse le tematiche affrontate in oltre due ore da Ayala: dalla storia del maxi processo, alla lotta a cosa nostra a trent’anni dalla sentenza di primo grado, fino a giungere all’istituzione del pool antimafia nel 1983, a cui lui stesso ha partecipato in qualità di sostituto procuratore al fianco di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
L’incontro con i ragazzi dell’Istituto Brodolini di Pomezia ha rappresentato la fine di un percorso iniziato alcune settimane fa, partito proprio dalla lettura di “Chi ha paura muore ogni giorno. I miei anni con Falcone e Borsellino”, libro scritto da Ayala nel 2007, a 15 anni dalla strage di Capaci e via D’Amelio.
Entusiasmo da parte dei ragazzi che hanno salutato il giudice dopo una lunga serie di domande, ma ancora più entusiasmo è sicuramente trapelato dalla parole dello stesso Ayala, orgoglioso di poter trattare tematiche così delicate con le generazioni più giovani:
In merito alla differenze tra la mafia di ieri e quella di oggi infine, Ayala ha parlato di una prima sostanziale distinzione: “Oggi la mafia non ammazza più. Credo abbiano capito il loro errore strategico e cioè che l’omicidio accende i riflettori, di conseguenza hanno preferito tornare alla clandestinità. Sicuramente sono stati fatti dei passi avanti, ma la guerra non è vinta”
{youtube}Xpqp0ee9tIE|730|450|1{/youtube}