É con molta soddisfazione che annuncio l’ingresso nella nostra squadra dell’Avv. Pierpaolo Perretta, stimato tecnico nonché profondo conoscitore delle tematiche relative al demanio marittimo. Con Pierpaolo la nostra squadra acquisisce quelle competenze indispensabili per dare delle risposte concrete ai tanti problemi che affliggono la nostra città, con particolare riferimento alle aziende balneari e a quelle della nautica da diporto”. Perretta formalizza il suo impegno con una relazione su quelli che saranno gli obiettivi da raggiungere: “Un punto cruciale, in termini di sviluppo possibile della città, è certamente rappresentato dalla capacità della prossima amministrazione di mettere a fuoco la vocazione turistica della nostra costa. Parlare di turismo, naturalmente, non può essere fatto senza affrontare, contemporaneamente, tante criticità proprie della nostra città, come la poca sicurezza, la assenza di infrastrutture, la esigua ricettività, la carenza di parcheggi, l’erosione e tanto altro ancora. Ma, soprattutto, non può essere fatto se prima non salvaguardiamo ciò deve essere alla base della attrattività di Ladispoli: il mare. Parlare di turismo, quindi, significa – o dovrebbe significare – occuparci soprattutto del nostro mare e di quali politiche porre in essere, a livello locale, per poter preservare e salvaguardare questa risorsa. Sembra scontato, ma così non è e la nostra città, e con essa chi ha governato negli ultimi anni nonchè parte della impresa di settore, ne è l’esempio evidente. Da anni, infatti, siamo “bollati” con un divieto di balneazione che punisce ingiustamente la nostra costa per oltre un km e mezzo e con essa l’impresa balneare e la città tutta. Il bollettino delle acque di balneazione predisposto dalla agenzia competente (Arpalazio) ed esaminabile presso il sito www.arpalazio.gov.it, da anni decide di non considerare balneabile, per questioni diverse dall’inquinamento, il tratto ricompreso tra le foce del Vaccina e del Sanguinara. Tratto nel quale, però, non viene effettuata alcuna analisi: i punti di prelievo, infatti, sono solo confinanti con tale area e da questi è sempre risultata una qualità dell’acqua eccellente. In effetti tale divieto ricade sulla normativa relativa alle acque permanentemente non balneabili a scopo preventivo, come -per esempio- le foci dei fiumi o le uscite dei porti e ciò a prescindere della qualità dell’acqua. Ma tale divieto preventivo non può certo estendersi, senza riscontrato motivo, per chilometri di costa. Così come nulla si sta facendo, malgrado i soliti proclami fatti dai vari politici di turno, in merito alle vicende portate alla luce dalla locale Guardia Costiera e relative ad alcune lottizzazioni di comuni limitrofi che parrebbero essere prive di allaccio alla rete fognaria comunale. E ciò con conseguenti scarichi direttamente in corsi fluviali che poi sfociano nel nostro mare. Il nostro primo impegno sarà quello, quindi, di intervenire su simili inaccettabili storture, perchè è un diritto di ogni nostro concittadino, oltre che fondamentale peril nostro turismo, avere un mare certificato come balneabile, nel quale nessun comune limitrofo scarichi impunemente e dove, periodicamente, si accerti lo stato delle praterie di poseidonie e magari si cominci a pensare alla creazione di aree protette e di ripopolamento ittico. E’, infatti, indispensabile che la città riscopra quel legame, naturalmente esistente, con il mare e che per troppi anni abbiamo dato per scontato. Per questo riteniamo fondamentale promuovere ed interpretare una politica concretamente collaborativa con le imprese turistico-balneari che sceglieranno di investire sulla cultura del mare e sulla divulgazione di essa, magari attraverso la realizzazione di ittiturismo, o che vorranno specializzare la loro impresa o modernizzarla. Senza una impresa forte e che abbia a cuore il territorio nel quale opera, nessuna forma di turismo -di qualità o meno- può durare nel tempo. Per questo occorrerà predisporre un Ufficio Demanio tecnicamente qualificato e destinato ad essere un sostegno importante, piuttosto che un ostacolo, ad una impresa che deve essere considerata e trattata come una risorsa preziosa per il territorio. Ladispoli ha atteso invano per anni soluzioni che venissero dall’alto, ma pur ritenendo che le grandi opere di controllo dell’erosione – anche per la complessità intrinseca a tali iniziative – rimangano di competenza esclusiva degli enti regionali preposti (sui quali sarà necessario continuare a far pressione per ottenere il dovuto intervento sul territorio), siamo anche convinti di poter attivare un percorso virtuoso che ci consenta di contenere il problema erosione e, simultaneamente, di ottenere una serie di ulteriori utilità. E’ nostra intenzione, infatti, promuovere il giusto iter amministrativo per costituire cave di rena in almeno una delle due foci fluviali locali. Ciò consentirebbe alle imprese locali di poter effettuare un ripascimento morbido dei propri arenili con la nostra caratteristica sabbia nera, che peraltro, liberate e pulite le foci, ricomincerebbe anche ad immettersi nel nostro mare: è da quei fiumi – infatti- che è sempre venuta. Tale intervento, inoltre, fornirebbe una maggior sicurezza circa il rischio esondazioni, che verrebbe pressocchè azzerato dalla continua manutenzione delle foci ed eviterebbe che una parte del diportismo locale, nonchè i nostri pescatori professionisti, siano costretti all’inattività. L’ormai noto Porto Pidocchio, infatti, ha sviluppato un problema paradossale: mentre tutta Ladispoli soffre di erosione, lì la sabbia si accumula ed impedisce l’uscita in mare delle imbarcazioni. Siamo certi che la realizzazione di una cava in quell’area, che consenta di ridistribuire quella preziosa sabbia, risolverà radicalmente questo problema. Discorso a parte merita lo sviluppo delle aziende legate al piccolo diportismo, in cui è visibile cosa hanno prodotto la totale mancanza di programmazione e il pervicace perseguimento di progetti inutili, irrealizzabili e destinati ad immaginare porti turistici dove mettere case e locali commerciali piuttosto che barche. Siamo certi della importanza della realizzazione di un porto turistico per la città e auspichiamo che ciò avvenga, ma riteniamo anche importante interagire con l’impresa di settore che già oggi opera sul campo e consente a circa 1800 natanti di poter godere del mare. Un precedente sindaco, molti anni fa, aveva detto, per descrivere il modo in cui Ladispoli aveva scelto di crescere, come di “una città che aveva dato le spalle al mare”: aveva ragione ed ha continuato ad averragione. Riteniamo che sia arrivato il momento che si cambi rotta e si lasci a casa chi da vent’anni ha dato le spalle a Ladispoli ed al suo mare. Per questo ho deciso di candidarmi con Alessandro Grando, perchè lui non volterà le spalle a niente ed a nessuno. Così come ha dimostrato di fare in questi 5 anni da consigliere comunale nei quali ha dato prova di cosa significhi fare politica seriamente e di quanto studio e impegno questo necessiti. Da parte mia, non amando i tuttologi, mi impegnerò, per fornire i giusti strumenti ad Alessandro, nel settore che più mi appartiene e cioè quello relativo al demanio marittimo, che, come credo di aver ben spiegato, dovrà essere il primo mattone sul quale costruire una nuova Ladispoli. Con Alessandro Sindaco”.