martedì, Aprile 30, 2024

I RUSPOLI PER CERVETERI DAL 1674

Sarà presentato prossimamente a Cerveteri il libro “I Ruspoli” di Fabrizio Sarazani e Fulvio Stinchelli, edito dalla casa editrice Pagine. Giunto alla sua seconda edizione, il libro racconta la storia di questa storica Casata Romana fortemente radicata nel Lazio, specialmente a Viterbo, Orvieto, Riano, Circeo, Vignanello e Cerveteri. I Principi Ruspoli acquistarono Cerveteri nel 1674, il ché testimonia la resistente continuità che lega questa famiglia all’antica capitale aristocratica etrusca. Gli esponenti della Casata che si sono succeduti hanno sempre dedicato attività e cure alla città e al suo magnifico territorio dove è presente un mondo, quello della necropoli etrusca, nota in tutto il mondo. I Ruspoli per Cerveteri Nel 1910 il Principe Giovanni Ruspoli realizzò la prima bonifica integrale dell’agro romano dall’Aurelia al mare, debellando la malaria. Fu in assoluto la prima bonifica realizzata nel Lazio prima ancora di quelle di mussoliniana memoria. Sempre Giovanni Ruspoli creò il Canale Egle, grazie al quale l’acqua per le irrigazioni fluiva dalle sorgenti del Vaccino a Campo di Mare, irrigando la bonifica. Cosicché per oltre cinquant’anni, decine di famiglie di mezzadri hanno potuto rifornire il mercato di Roma con le primizie ortofrutticole. Nel primo dopoguerra, prima della riforma agraria per andare incontro alla popolazione cervetrana, Francesco Ruspoli ha ceduto alle famiglie locali quattrocento ettari “a miglior coltura”, in seguito questi terreni sono stati utilizzati dai cittadini per l’espansione urbana. Negli anni ’50 il Principe Sforza Ruspoli dona allo Stato l’antica Rocca nel centro di Cerveteri per dar luogo alla creazione del Museo Etrusco Cerite dedicato alla memoria di sua madre, Claudio Ruspoli. Il Principe Francesco Ruspoli cede alla Diocesi di Porto e Santa Rufina le case prospicenti le Case Grifoni; purtroppo queste case furono abbattute insieme a parte della cinta muraria per dar luogo alla costruzione della nuova Chiesa contigua all’antica Chiesa del 1100 in piazza Santa Maria. La nuova chiesa fu edificata anche con una cospicua somma donata da Casa Ruspoli. In quegli anni Sforza Ruspoli cede allo Stato la Necropoli Etrusca, oggi riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Sforza Ruspoli insieme alle famiglie Morbidelli, Ruzzenenti e Rallo, ha costruito, negli anni ’80, la frazione di Cerenova, dotandola della stazione ferroviaria Marina di Cerveteri e della bella Chiesa dedicata a San Francesco. Opere per le quali in un periodo di ben sei anni, hanno lavorato circa 600 operai. Sforza Ruspoli inoltre, nella località Beca, su 131 ettari diede impulso allo sviluppo agricolo con circa 300 contadini che lavoravano per la produzione di rose, pesche nettarine e uve da tavola, i prodotti venivano venduti sul mercato europeo. La mancanza di dazi sulle importazioni straniere di prodotti equivalenti alla metà del prezzo, costrinsero l’azienda ortofrutticola della Beca ad arrendersi. Sforza Ruspoli ha ceduto al Comune il piano superiore delle Case Grifoni per fini culturali, inoltre ha donato una grande sala per conferenze al pian terreno di Palazzo Ruspoli dedicandola al principe Giovanni Ruspoli. La famosa collezione ornitologica di Casa Ruspoli è stata donata al Comune e ora purtroppo giace abbanodata. Cenni storici sulla presenza della Casata Ruspoli a Cerveteri I Ruspoli acquistarono il feudo di Cerveteri nel 1674, subentrando alle famiglie Orsini e poi Caetani, è la famiglia che più si inserisce nella scoperta e nella storia della civiltà etrusca. Non va dimenticato che è stato il Principe Ruspoli a partire dal 1870 a promuovere gli scavi archeologici con risultati sorprendenti che sono un vanto mondiale custodito in gran parte a Roma nel Museo Etrusco di Villa Giulia. I Ruspoli si insediarono in quella che era l’antica capitale aristocratica degli etruschi; il governo Ruspoli ottenne il gradimento degli abitanti che lo preferirono alla Sacra Congregazione accusata di abusare nell’imposizione delle gabelle e gli effetti positivi del nuovo governo furono immediati. Alla fine del seicento, Cerveteri venne arricchita di due cappelle, San Rocco e Santa Maria della Fonte, vennero riparate le chiese, si fece il passetto tra il palazzo Ruspoli e la Chiesa di Santa Maria Maggiore, si restaurò la Boccetta, venne riaperto inoltre l’ospedale per soccorrere quanto venivano colpiti dalla malaria. Venne costruito il Granarone in relazione alla grande produzione di grano. Nel 1709 Cerveteri divenne un Principato a servizio e a difesa dello Stato Pontificio. Dal 1705 al 1709 Friedrich Handel fu il maestro di Cappella di Casa Ruspoli, in quel periodo compose per la famiglia 60 tra opere e cantate, soggiornando alcuni giorni a Cerveteri che gli ispirò la composizione della Diana Cacciatrice. Il Borgo nell’800 aveva tra i 180 e i 240 abitanti. Fu nel 1816 che ebbe fine l’era feudale e il potere ritornò allo Stato Pontificio. A quell’epoca il 90% del territorio era proprietà Ruspoli, il 54% dei terreni era coltivato a seminativo, il 23% tenuto a bosco, il 17% a pascolo, il 40% delle abitazioni era di proprietà dei cittadini e il 29% della Chiesa. Chi sono i Ruspoli L’origine di questa antica stirpe, nata dall’innesto con la Casata Marescotti, è decisamente guerriera. Ha rappresentato da sempre una roccia della Chiesa Apostolica Romana. Il capostipite è stato Mario Lo Scoto, figlio di uno dei Re di Scozia, Douglas, uno scozzese, alto, forte, dalla barba rossa che nel 799 calò a Roma con 4000 Higlanders scozzesi per sostenere Carlo Magno nella battaglia contri i Longobardi al fine di liberare Roma e restituire al Papato lo Stato Pontificio. Mario Lo Scoto salvò Papa Leone III dall’attentato. L’Italia di quei tempi, come del resto quella di oggi, era sempre in lite con se stessa: agguati, scontri, attentati; anni cruenti che i RuspoliMarescotti attraversarono, esercitando la loro autorità politica con quel coraggio che vieta di temere la morte. I Marescotti esercitarono il potere a Bologna, Modena, Siena, e Roma dal 1100 alla fine del 1600. Furono condottieri, consoli, podestà e cardinali. Corrado rivestì la carica di cancellieri dell’Imperatore Federico II. Galeazzo Marescotti tradì la famiglia Bentivoglio alleandosi con Cesare Borgia, in marcia contro Bologna. Il giovane ufficiale Fabrizio Ruspoli comandò due galee pontificie nella Battaglia di Lepanto. Nel 1585 a Vignanello nasce Santa Giacinta monaca francescana di clausura, la Santa di Casa Ruspoli, della la Santa degli emarginati. Nel 1704 il Principe Francesco Maria Ruspoli arma a sue spese un reggimento di 7.500 uomini per difendere i confini dello Stato Pontificio al tempo di Papa Clementi XI. Il Principe Francesco Ruspoli sposa Barbara Massimo nipote di Augusto III Re di Polonia. Casa Ruspoli, s’indebitò per concorrere con una enorme somma al costo del Trattato di Tolentino 19 febbraio 1797 imposto da Napoleone Comandante dell’Armata d’Italia allo Stato Pontificio. Il Principe Bartolomeo Ruspoli viene nominato dal Papa Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta dopo la conquista da parte di Napoleone I dell’isola di Malta all’inizio del 1800. Il Principe Francesco Ruspoli comandante dei Dragoni Pontifici partecipò alla difesa di Monterotondo e alla battaglia di Mentana. Il 20 settembre 1870 fu tra gli eroici difensori della Civiltà Cristiana a Porta Pia. Alla fine del 1800 Emanuele Ruspoli fu due volte Sindaco di Roma, arginò il Tevere con i famosi muraglioni, aveva buon fiuto nello scegliere i suoi collaboratori, il comune funzionò molto bene sotto la sua guida inflessibile di uomo integro di onestà esemplare. Il principe Francesco Ruspoli nel 1916 si arruola come volontario nell’artiglieria di montagna e combatte sul Col di Lana. Nel 1940 è comandante pilota degli aerei Savoia-Marchetti S79. Nel 1941 Carlo Maurizio Ruspoli di Poggio Suasa comanda gli aerei da caccia Macchi-202. Nell’ottobre del 1942 il reggimento Ruspoli della divisione folgore nella depressione di El Qattara è comandata dai fratelli Marescotti e Costantino Ruspoli medaglie d’Oro al Valor Militare caduti alla testa dei loro soldati nella battaglia di El Alamein. E’ bene ricordare che la storia d’Italia è una storia di Famiglie. La Famiglia Ruspoli ha contribuito alla costruzione dell’Umanesimo e del Rinascimento Italiano.

Redazione
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