domenica, Maggio 5, 2024

Tarquinia, primo consiglio all’insegna dello scontro tra opposizioni

TARQUINIA – Un consiglio comunale caldo sotto tutto profili. Ieri sera a Tarquinia l’amministrazione del sindaco Pietro Mencarini ha dato il là al cambiamento. E in tanti hanno voluto essere partecipi e testimoni di una nuova era sulla quale ripongono fiducia e speranze la maggioranza dei tarquiniesi. Quelli che hanno votato La squadra di Mencarini che ora dovrà dimostrare di fare e di saper fare bene. A scaldare subito l’atmosfera ci ha pensato il consigliere comunale d’opposizione Gianni Moscherini che sul punto dell’incandidabilità è tornato alla carica chiedendo all’amministrazione comunale di riferire sulle risposte del Ministero dell’interno a seguito del quesito inoltrato dal prefetto, su richiesta dello stesso Moscherini, in merito alla posizione del consigliere comunale d’opposizione Anselmo Ranucci, che come preannunciato era presente in aula con la convinzione di proseguire la politica nel ruolo di opposizione costruttiva. Aula gremita come da anni non si vedeva più. Complice la novità o forse l’orario serale oggetto di discussione in aula a seguito della mozione del Movimento Cinque stelle. Moscherini è stato chiaro: “Ritengo che sussista una condizione di Incompatibilità con la candidatura di Ranucci, poi riteniamo che sia ineleggibile e pertanto chiediamo chiarimenti al ministero interno”.
Ranucci pronto in un’arringa che si è subito trasformata in conflitto tra le forze di opposizione più che tra maggioranza e opposizione. “Il primo consiglio comunale dovrebbe essere di benvenuto – ha detto Ranucci – quindi non ci facciamo tirare da queste polemiche. Ci saranno gli organi preposti a chiarire tutte le questioni di incandidabilità e ineleggibilità. Io sono qui per dire bravi a coloro che hanno vinto. Noi siamo qui per cercare di migliorare la nostra Tarquinia, non per farci le guerre e non per creare problemi con attacchi personali e famigliari. In tante campagne elettorali non è mai successa una cosa del genere, si è sempre parlato di programmi e di politica. Questo modo di gare politica bieco a noi non ci interessa. Chi vince deve essere im grado di governare tutto il resto non ci interessa: dico a Pietro: Tarquinia ti ha votato, siamo contenti, saremo vicini a questa amministrazione quando le cose saranno giuste, faremo opposizione dura quando le cose non ci piaceranno. L’unica cosa che posso dire evviva la democrazia.”
Dai banchi della maggioranza puntuale l’intervento di Silvano Olmi: “Mi associo a quanto detto, la democrazia è una cosa importantissima, il consiglio comunale è la sede dove si discute e si dibatte, la campagna elettorale è finita, spero si rientri in determinati canoni, quelli della correttezza”. Toccante il passaggio di Olmi sul ricordo dei consiglieri scomparsi Gianfranco Guiducci, papà della consigliera Federica e sSergio Benedetti. Chiara la posizione di Olmi rispetto alle argomentazioni di Moscherini:”Io non ritengo ci siano incompatibilità o ineleggibilità del consigliere Ranucci: ho studiato la materia e mi sono fatto questa opinione”. A ribadire che ad oggi non esistono carte sulla questione il presidente del consiglio pro tempore Federica Guiducci: “Su una eventuale risposta del Ministero non c’è nulla di ufficiale”. Concetto ribadito dai banchi dell’opposizione per voce di Sandro Celli: “Come Ranucci mi associo anche io ai complimenti. Saremo vigili e attenti su quello che voi farete; avremo anche il piacere di poter condividere quello che riterremo giusto. Tarquinia ha deciso in maniera inequivocabile chi doveva governare questi cinque anni, speriamo che questo possa avvenire nella massima serenità e nella massima tranquillità, nel modo più giusto, equo e trasparente e soprattutto utile per la comunità”. “Per quanto riguarda il discorso Moscherini- ha aggiunto Celli – voglio dire che la campagna elettorale è finita; quando poi si entra in consiglio comunale quello che serve sono gli atti, quindi non può venirci a raccontare che ha parlato con, che ha detto che.. sono solo parole. Non abbiamo ragione di credere, ma sono solo parole. Non credo che il prefetto avesse fatto un quesito al ministero dell’interno e se ci fosse stato un dubbio non avesse avvisato l’amministrazione comunale sulla posizione del consigliere Ranucci. È arrivato qualcosa dal ministero? No, sono solo parola ad oggi non c’è un atto. Gli atti sono quelli che contano”. Esce poi dal tema Celli che richiama l’attenzione sulle associazioni sportive e il buon operato di Ranucci, ottenendo la contestazione a seguire di Gianni Moscherini. “Io credo che un’associazione che ha 45 anni di vita – ha detto Celli – e che fa attività con i nostri ragazzi da tanto tempo dovrebbe essere qualcosa di meritorio. Chi pensa che ci possa essere qualcuno che possa guadagnare sulle attività sportive pensa male. Segno che non ha mai vissuto lo sport. Abbiamo circa trenta associazioni sportive, sono persone che sacrificano tempo denaro e a loro possiamo solo dire grazie. Lineare il secondo punto all’ordine del giorno: l’elezione del presidente del consiglio comunale che come annunciato ha incoronato l’avvocato Arrigo Bergonzini con undici voti a favore (uno per Bacciardi e tre per Cesarini). Bergonzini ha subito preso posizione nello scranno apposito, dopo la votazione per l’immediata esecutività. Frizzante e fluido, completamente a suo agio Bergonzini ha subito fatto una battuta iniziale sul consenso ricevuto, “qualcuno mi ha detto per via dell’anzianità. In effetti posso dire di essere il più vecchio almeno dal punto di vista della militanza politica-amministrativa, avendo fatto il consigliere quando avevo l’età del vicesindaco Manuel Catini, con l’allora sindaco Mario Marca che era, all’epoca, più giovane dell’assessora Martina Tosoni” “Posso dire che sono critiche che non hanno senso – ha aggiunto Bergonzini – il fatto che nella nostra giunta non ci siano personaggi di esperienza, che poi spesso si accompagna alla supponenza e che non si accompagna quasi mai all’entusiasmo. Io mi fido di loro e voglio metterci la faccia. Sono convinto che non mi deluderanno. Io mi sono formato amministrativamente con la Prima Repubblica, per dirla con Checco Zalone e la Prima Repubblica non si scorda mai. Gli oltre 5mila voti che abbiamo ottenuto al ballottaggio, come Moscherini non ha i tremila voti. Per me vale il discorso del principio proporzionale: il discorso del 27 per cento. Un successo insperato ottenuto con una candidatura avvenuta in prossimità della scadenza delle liste elettorali, con tante difficoltà in situazioni dì precarietà organizativa che abbiamo cercato subito di sanare. Perciò ci rendiamo conto che sotto il profilo proporzionale della rappresentatività della popolazione non abbiamo tutti quei voti, in questo senso dobbiamo fare nostro questo principio e quindi farci garanti di tutte le istanze e di tutti consensi. Auguro a tutti buon lavoro. Ce la metteremo tutta. Se vi deluderemo ce lo farete sapere”. Al terzo punto il momento tanto atteso, il giuramento del sindaco Pietro Mencarini che seguendo il protocollo ha indossato la fascia tricolore tra gli applausi dei presenti: “Giuro di rispettare ed osservare lealmente la costituzione italiana e le voci della Repubblica e di improntare la mia attività amministrativa al rispetto delle prerogative del consiglio comunale dei principi di trasparenza e collegialità nell’azione e nei principi e finalità contenuti nello Statuto”. Poi il sindaco ha proceduto con le deleghe. Nell’esecutivo il vicesindaco Manuel Catini, con delegai ai Servizi sociali e Politiche giovanili; Alfonso Micozzi delega all’Agricoltura, artigianato e attività produttive, Laura Sposetti assessore ai Lavori pubblici e Impianti tecnologici; Pietro Serafini Turismo, promozione turistica e prodotti tipici. Martina Tosoni assessore alla Cultura e allo Spettacolo. Deleghe ai consiglieri: Federica Guiducci Pubblica istruzione, Roberto Benedetti delega alla protezione civile, Stefano Zacchini Sport; Silvano Olmi Ambiente e sicurezza, Marco Bordi Patrimonio e demanio, Stefania Ziccardi delega al Commercio, Paola Monti verde pubblico e arredo urbano; Marica Cerasa rapporti istituzionali e pari opportunità, Maurizio Perinu delega al canile comunale.
(seapress)

Redazione
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