lunedì, Maggio 6, 2024

Civitavecchia, comitato di gestione: Giannini (Pd) difende la nomina di Fortunato ed invita all’unità

Civitavecchia – “Sarebbe un passo avanti per la nostra città, se la politica si unisse almeno su aspetti che possono rappresentare un punto di svolta per il futuro. Francesco Fortunato, all’interno del Comitato di gestione portuale, non è un consigliere comunale del Movimento 5 Stelle. Fortunato è il rappresentante della città di Civitavecchia, peraltro civitavecchiese (cosa che non sempre capita in casi analoghi ), che ha l’onere e l’onore di portare all’interno del Comitato le istanze dei concittadini. Su quello dovrà essere giudicato, non su altro. La politica, anziché combattere in maniera pregiudiziale, ed i partiti dovrebbero convocarlo per contribuire a rendere proficuo il suo lavoro nell’interesse della collettività”. È questo l’auspicio dell’esponente del Pd Stefano Giannini, che critica le dichiarazioni dei giorni scorsi dell’ex sindaco Tidei, il quale diffidava il presidente di Molo Vespucci Francesco Maria di Majo dal dare seguito alla proposta formulata dal sindaco Cozzolino.
“Questa presa di posizione – ha commentato Giannini – conferma la propensione di autorevoli personaggi ad influenzare, in maniera possibilmente determinante, le sorti politiche ed economiche di Civitavecchia. Cose e comportamenti già visti, nulla di nuovo. L’esasperante ed assillante tentativo di dirigere e veicolare il destino di ogni settore strategico nostrano, rischia di trasformare un apprezzabile ed auspicabile spirito di servizio in una continua prevaricazione e dannosa intromissione, che infine potrebbe sembrare rivolta più ad interessi dal profilo personalistico che non al raggiungimento del bene collettivo. Bene collettivo che andrebbe perseguito, almeno in alcuni momenti, grazie al lavoro ed alla collaborazione di tutti, in particolar modo quando si è di fronte ad appuntamenti importanti per il futuro della nostra comunità”.
Sulla designazione di Fortunato, Giannini ricorda come sia l’Anac l’organo preposto a valutare la compatibilità delle nomine, sottolineando quindi “l’inutilità e l’apparente strumentalità” della diffida da parte di Tidei.
“Inoltre ricordo che il presidente Di Majo è un giurista, dunque presumibilmente preparato riguardo questioni giuridiche e di legalità – ha concluso Giannini – ed è un presidente scelto dal Ministro Delrio, membro del Partito democratico, aspetto non secondario riguardo la fiducia ed il rispetto che il Partito locale, ed i suoi esponenti, dovrebbero mantenere davanti alle scelte tecniche e di gestione”.

Redazione
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