giovedì, Maggio 2, 2024

URBANISTICA, CONSORZIO OLMETTO MONTERONI, C’È CHI DICE ANCORA NO. L’EX FUNZIONARIO GANGITANO TORNA ALL’ATTACCO

L’Arch. Giuliano Gangitano, noto per esposti in Procura e relazioni tecniche su più fronti, già dirigente dell’ufficio comunale ladispolano di Urbanistica ai tempi che ricordiamo come quelli del gran cemento, si dichiara nuovamente vicino alle posizioni del movimento 5 stelle ladispoli e su tutta la linea continua a contestare l’amministrazione comunale in materia stavolta di consorzio tecnico: al centro della relazione negativa del dott Gangitano, che analizziamo in redazione, stavolta la località Olmetto Monteroni, terzo mondo ai più non noto, su cui abbiamo ampiamente sensibilizzato in varie circostanze. Secondo Gangitano sarebbero ora addirittura “Obbligate al suicidio economico 80 famiglie della località, nuovamente sottoposte a prelievi forzosi”. (Le altre famiglie non abusanti si sono già suicidate?). Secondo Gangitano gli abusivisti dell’epoca andrebbero ora tutelati: secondo il suo parere non dovrebbero pagare nuovamente il consorzio “In virtù delle due lex specialis 47/85 e 724/94 sul condono edilizio che avrebbero regolarizzato gli abusi edilizi compiuti a suo tempo per costruirsi quella che era e rimane la loro prima e unica abitazione pagando al Comune gli oneri di urbanizzazione e versando allo Stato l’oblazione richiesta”. Di fatto il parere di Gangitano farebbe ricadere il peso delle opere solamente sui nuovi lottisti che di fatto hanno pagato come edificabile una terra, sborsando dunque tasse per edificabile su di essa benchè fosse ancora e tuttora agricola (e con cubature esigue dello 0,29, non certo ad indice speculativo) su terreni che restano ancora preda di ladri di zappe in una zona degradata e priva di servizi che attende solo la sistemazione. Ma Gangitano oggi preferisce concentrarsi mediaticamente su quei lottisti che hanno già messo i mattoni e sostiene che essi, quegli 80 di cui sopra appunto, “Sistemata la propria posizione giuridica con il versamento degli oneri per opere di urbanizzazione primaria (acqua, fogne, luce, strade e marciapiedi) e secondaria (scuole dell’obbligo, verdi attrezzati di quartiere)”, hanno già donato, dunque “nessuno dovrebbe più pretendere alcunché”. Poi Gangitano, dopo aver preso le ’ragioni’ dei proprietari di case già cementificate, parla dell’ultima commissione, “alla quale si poteva assistere ma non intervenire”. “Il Comune” – attacca l’architetto, “ha reiterato la minaccia di espropriare i beni di tutti coloro che non avessero aderito al costituendo Consorzio, chiamato a decidere le sorti future dei 60 ettari di Olmetto” ribadisce. Ma il vero interesse probabilmente, come si evincerebbe dal parere ricevuto in redazione, non sarebbe tanto per Olmetto, quanto per quelli che Gangitano appella come “i più appetiti 35.000 mq. della confinante area comunale”…? Sicchè Gangitano si lancia in un attacco frontale contro un noto istituto consulenziale a cui attribuirebbe parcelle troppo a suo avviso esose e “La regia” delle operazioni urbanistiche di Palazzo Falcone in fascia Aurelia. Operazioni irrealizzabili secondo Gangitano, in quanto “in contrasto con il Piano di Assetto Idrogeologico che individuerebbe tali aree come a pericolo di inondazione molto elevata ove sono consentiti solo interventi di semplice manutenzione (cit.art. 2 e 23 delle Norme)”. Tornando ad Olmetto Monteroni Gangitano effettua una processo di stima sommaria degli oneri, anche per quei proprietari terrieri che non hanno edificato rispettando, loro malgrado, ed a suo tempo, ed a tutt’oggi, la legge: “Ora è ben facile capire quale sia, nell’immediato, l’ulteriore danno economico gravante sui proprietari delle aree e degli immobili (non condonati) di Olmetto, considerato che per la sistemazione urbanistica della località non è realmente ipotizzabile un costo finale” – afferma – “comprensivo degli allacci viari e fognari alle reti pubbliche, inferiore ai 22/25 milioni di euro”. “Parimenti non dovuti” sarebbero secondo l’ex funzionario tecnico comunale “gli oneri per consulenze a fronte della paventata redazione della Valutazione Ambientale Strategica in realtà esclusa per la parte riguardante gli edifici regolarizzati con le precitate leggi sul condono edilizio, di decenni precedenti all’introduzione della detta Valutazione risalente al 2006, come anche ci spiega la stessa Regione Lazio con propria deliberazione 169 del 2010”. E intanto il rilascio di nuovi permessi di costruire resta un tragico miraggio?

Redazione
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