venerdì, Marzo 29, 2024

“PUNTA DI PALO” … SE ARRIVANO LE RUSPE?

Il progetto di urbanizzazione di Ladispoli sud farà discutere. Saranno a spanne 55000 , di cui 5000 circa da destinare a servizi, i mq di terreno che saranno investiti e sottoposti alla lottizzazione intensiva denominata “Punta di Palo”. Siamo a pochi passi dal bosco omonimo, polmone verde della città. Area che attrae l’investimento con una certa appetibilità di medio periodo, grazie alla sua centralità urbana, alla vicinanza con Roma e alla contestuale attiguità alla costa. Si tratta, come preventivato dagli architetti che hanno messo in piedi l’operazione, di un cambio di destinazione d’uso, da non residenziale a residenziale, in favore di una società di Caserta, la Pezone costruzioni srl, che potrà così, su autorizzazione regionale in corso di definizione postuma rispetto alla conferenza dei servizi, costruire nuove abitazioni per circa 1000 nuovi abitanti che acquisteranno, probabilmente, secondo i parametri del canone calmierato grazie alle agevolazioni previste da questo tipo di scambi di volumetrie e terreni. Non sono mancate in chiusura 2016 le contestazioni, che prima erano avvolte dal silenzio, in ambito politico-propagandistico, a sottolineare l’aspetto negativo del piano di sviluppo e l’eventuale eccessivo ulteriore impatto abitativo definito insostenibile da alcune forze politiche che hanno dichiarato di opporsi. Il problema dell’acqua da erogare agli attuali cittadini, le carenze di servizi e viabilità, nonchè le fogne sottodimensionate per ulteriori scaricatori di tazze, alimenteranno la discussione politica e la campagna elettorale. Si dirà con toni accesi che oltre 5 ettari di campagna, a ridosso di una preziosa area protetta, verranno sacrificati per arricchire gli speculatori di turno, magari ad uso forestieria, a discapito delle future generazioni. Purtroppo l’edilizia resta, per molti segmenti produttivi della città, di vitale importanza per la sussistenza economica di interi comparti. La questione Punta di Palo, sotto l’aspetto politico, riporterà sicuramente in agenda argomenti relativi ad altre operazioni urbanistiche e di edilizia contrattata, come il progetto Piazza Grande, su cui ricadono 2 ricorsi al TAR posati in opera dal Movimento 5 stelle, ed Osteria Nova, complessa operazione ai margini della vecchia Aurelia del “Sorpasso”. Il piano di Punta di Palo dal proprio canto, soggetto a VAS, aveva ottenuto il via libera dal comune già a partire dal 2010 dopo un lungo tiramolla già partito 8 anni prima, e contempla sia edilizia residenziale che commerciale, anche se non è chiaro quale sarà il piano di sviluppo che seguirà le cubature. L’approvazione della lottizzazione, che insieme a Osteria Nova e Piazza Grande dunque completerebbe il quadro edificatorio dell’era post Paliotta, si accinge a volgere a termine con gran successo? Resta aperta la discussione: l’edilizia convenzionata tutelerà davvero l’interesse pubblico? Insieme alle colate di cemento crescerà di pari passo il livello dei servizi?

Redazione
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