domenica, Maggio 5, 2024

Roma, catturato il latitante Zizzo: a suo carico provvedimento per 9 anni di reclusione

Roma – Destinatario di un provvedimento definitivo di Carcerazione per il quale dovrà scontare 9 anni di reclusione, il latitante Carlo Zizzo era da poco entrato in un parrucchiere di Villa Glori quando gli agenti della Squadra Mobile ed i militari della G.d.F. sono piombati all’interno sorprendendolo senza dargli modo di tentare la fuga. Originario di Fondi, in provincia di Latina, a suo carico risultano reati contro il patrimonio e inerenti dedito a traffici di sostanze stupefacenti. Fino all’anno 2008, nel quale risulta aver presentato dichiarazioni ai fini fiscali, ha denunciato redditi di scarsa entità per una ditta individuale delle della quale era titolare. Era stato inoltre denunciato per reati tributari. Già dagli anni’80, risultano a suo carico provvedimenti per delitti contro la persona, furto, rapina ed estorsione nonché per detenzione abusiva di armi.
Negli anni ’90, inizia la propria dedizione ai traffici di sostanze stupefacenti, in relazione ai quali viene colpito da provvedimenti cautelari e misure di prevenzione a carattere personale.
Nel 2002 a suo carico un’ordinanza di custodia cautelare in carcere relativa a un sodalizio criminale costituito da individui di etnia albanese operante in Toscana e dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con collegamenti con un altro gruppo delinquenziale attivo nel basso Lazio e dedito principalmente al commercio illecito di droga dalla madrepatria e dall’Olanda.
Nel 2006 una nuova segnalazione quale membro di un sodalizio criminale dedito a traffici di sostanze stupefacenti e nel 2012, nei suoi confronti e di altri 33 soggetti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed ai domiciliari emessa a seguito di specifiche indagini condotte dalla locale DDA. Le indagini portarono alla scoperta di un’organizzazione criminale di trafficanti di droga acquistata in Spagna con base a Fondi e interessi sull’asse Roma-Terracina. Proprio in questo frangente viene raggiunto da un ulteriore provvedimento cautelare per i reati di estorsione, usura e porto abusivo di armi, per poi ricevere nel 2013 una prima condanna, poi confermata in Appello, con una pena pari ad anni 14 di reclusione.
Nel 2017, poco prima della sentenza con cui la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso contro la condanna inflitta, rideterminando la pena in 13 anni e 10 mesi, Zizzo si è reso irreperibile evadendo dai domiciliari; il successivo 27 maggio 2017, l’Ufficio Esecuzioni Penali ha emesso l’ordine di esecuzione per la carcerazione rideterminando la pena in 9 anni e tre mesi circa di reclusione.

Redazione
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