giovedì, Maggio 2, 2024

“Stipendi miseri per 5 mila pezzi al giorno”: parlano i lavoratori sfruttati nell’azienda di Tarquinia

Tarquinia – “Tantissime ore di lavoro ogni giorno per stipendi miseri, ferie e disoccupazione non pagate”. A parlare, a pochi giorni dai 4 arresti per sfruttamento di manodopera nell’azienda di Tarquinia, sono i lavoratori a parlare di quelle che erano le lo condizioni.
Licenziamento in caso di mancato raggiungimento della quota pezzi giornaliera, i famosi 5000. Mancato pagamento se andava bene. Compenso per il lavoro straordinario non contemplato sempre in caso di mancato raggiungimento dei 5000 pezzi, e sabato non retribuito per chi, per recuperare, era invece costretto al lavorare. E poi ancora ferie mai pagate e contratti, con società di volta in volta differenti, con durate di sei, tre mesi o addirittura uno soltanto. Questo quanto emerge dai racconti dei dipendenti dell’azienda.
Contratti part time a fronte di prestazioni lavorative a tempo pieno, e liberatorie in cui veniva dichiarato dagli stessi dipendenti di non aver nulla a che pretendere dall’azienda in caso di licenziamento. Per chi non firmava il licenziamento però arrivava comunque.
Secondo quanto è stato accertato dalle Fiamme Gialle questa pratica di gestione andava avanti sin dal 2008, nessuno dei 70 lavoratori, fino ad ora, aveva osato denunciare i soprusi portati avanti dai titolari dell’azienda pur di mantenere un posto di lavoro.

Redazione
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