martedì, Aprile 30, 2024

Cerveteri, il Giorno della Memoria il teatro in Sala Ruspoli con ‘Ravensbruck’

È fissato per sabato 27 gennaio alle ore 21.00 in Sala Ruspoli l’appuntamento con lo spettacolo teatrale Ravensbruck. L’iniziativa è proposta dall’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Cerveteri, mentre lo spettacolo è proposto dall’associazione Margot Theatre, con Michela Cappelloni, Cecilia Gorla, Martina Grandin, Virginia Loreti, Gabriele Pitton, Alice Staccioli e Sofia Xellae la regia di Valentina Cognatti. “Ancora oggi purtroppo c’è chi minimizza o addirittura mette in dubbio l’esistenza della Shoah – ha dichiarato Federica Battafarano, Assessora alle Politiche culturali del Comune di Cerveteri – l’iniziativa che proponiamo con Margot Theatre il 27 gennaio è uno spettacolo che il coraggio e alla straordinaria resistenza dei deportati nei campi di sterminio, costretti a vivere tra gli orrori dei campi di sterminio, nell’incertezza per il destino di figli e famigliari. Sono certa dell’ampia partecipazione della Cittadinanza allo spettacolo, e spero in particolare nella presenza da parte dei ragazzi della nostra Città”. Il 19 maggio del 1939, vennero spalancati per la prima volta i cancelli di Ravensbruck, il più grande campo di concentramento femminile della Germania nazista. Il campo, inizialmente costruito in risposta al numero sempre crescente di prigioniere nelle sovraffollate carceri tedesche, in pochi anni entrò a far parte del meccanismo di sterminio ideato dai nazisti e capitanato da Heinrich Himmler, capo delle SS. “RAVENSBRUCK”, è il nuovo spettacolo prodotto da Margot Theatre e diretto da Valentina Cognatti, che racconta la storia del campo di concentramento, ripercorrendo, dal momento della sua apertura, le tappe principali della sua evoluzione, e mettendo in luce gli eventi e i personaggi che l’hanno realmente caratterizzata.
La costruzione registica dello spettacolo porta il pubblico ad immergersi nella storia, attraverso il ricordo di alcuni momenti fondamentali nella realtà del campo, con immagini eloquenti ed evocative e suggestive sequenze coreografiche, accompagnate dalle intense letture di Fiorella Mezzetti. Luci, musiche ed atmosfere, arricchiscono di poeticità il dramma storico dell’Olocausto, sottolineando, ancora una volta, la necessità della memoria, accompagnata da una profonda riflessione critica, dell’evento più doloroso e problematico del ‘900.

Redazione
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