sabato, Maggio 4, 2024

Cori, torna ‘Inkiostro – rassegna di musica buona e giusta’

Cori – Torna a Cori ‘INKIOSTRO – Rassegna di Musica Buona e Giusta’, appuntamento per gli amanti della musica dal vivo, che prende vita all’interno di chiostri e raffinate strutture architettoniche. L’evento si terrà venerdì 2 febbraio all’interno della medievale Chiesa di Sant’Oliva, splendida location aperta per l’occasione grazie alla disponibilità del Comune. Situata sull’omonima piazza aperta su un paesaggio pittoresco, è dedicata alla Santa patrona del paese. Quello del 2 febbraio sarà un evento del tutto particolare, nel corso del quale Cristiano Godano dialogherà con lo speaker e giornalista Valerio Cesari (RadioRock FM106.6/IlFattoQuotidiano) ed eseguirà alcuni brani in set acustico. Cristiano Godano è un artista nato a Fossano il 21 novembre 1966. Alla fine degli anni ‘80, insieme a Luca Bergia e Riccardo Tesio fonda i MARLENE KUNTZ: lo stile della band, vicino alle sonorità noise rock ma con una forte connotazione cantautorale, influenzerà in modo decisivo tutte le produzioni indipendenti italiane degli anni ‘90. Tra i maggiori successi del gruppo, gli album Catartica (1994), Il Vile (1997), Ho ucciso Paranoia (1999), Che cosa vedi (2000, che contiene La Canzone che scrivo per te, scritta e interpretata con Skin degli Skunk Anansie). Godano, però, non si limita alla musica. Nel gennaio 2008 pubblica per Rizzoli il suo primo libro, una raccolta di racconti intitolata ‘I vivi’; dal 2008 è uno dei docenti del Master in Comunicazione musicale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; nel 2009 debutta come attore nel film di Davide Ferrario ‘Tutta colpa di Giuda’, di cui è anche autore, con i Marlene Kuntz, della colonna sonora, candidata al David di Donatello 2010. Nel 2010 riceve la Targa Graffio – Musica da Bere, che ritira nell’ambito dell’omonima manifestazione a Vobarno. Dal 2012 gestisce un suo blog personale sul portale web de Il Fatto Quotidiano. Nel 2017, i Marlene Kuntz hanno terminato il tour per celebrare il ventennale de IL VILE: nessuna motivazione nostalgica all’origine, ma la consapevolezza e lo stimolo gioioso di poter portare in giro per l’Italia un pezzo importante di storia del rock italiano degli anni novanta rispettato dal pubblico più intransigente, amato da molti che a quel periodo guardano ancora con ammirazione e vagheggiato dai più giovani che non lo hanno vissuto in diretta.

Redazione
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