TARQUINIA – Tre anni e tre mesi di reclusione, oltre al pagamento di 800 euro di multa ciascuno e delle spese processuali, nonché l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.
È questa la condanna che il tribunale di Civitavecchia ha inflitto ai cosiddetti ‘’Bonnie Clyde’’: i due giovani tarquiniesi arrestati nel novembre del 2016 dopo una rapina ai danni di un commerciante della zona commerciale. Una vicenda che fece molto scalpore in città per le modalità in cui avvenne, con tanto di inseguimento nell’area commerciale.
Il fatto risale al 20 novembre 2016 quando, un commerciante straniero, dopo aver chiuso la sua attività ed evidentemente appostato per tutto il pomeriggio, mentre si stava dirigendo verso casa è stato aggredito da un soggetto, travisato con passamontagna che, brandendo un coltello, si è fatto consegnare l’incasso che l’uomo conservava in tasca, poi dileguandosi dapprima a piedi e poi a bordo di un veicolo condotto da una complice. Il malcapitato, tuttavia, si è messo all’inseguimento del mezzo, ma la complice alla guida ha minacciato di investirlo se non avesse desistito.
A questo punto il commerciante, a causa dell’aggressione, è stato colto da un malore e condotto presso l’ospedale da dove è stato poi dimesso. Gli immediati accertamenti investigativi hanno consentito agli uomini del Commissariato di individuare, la sera stessa, due soggetti, sospettati della rapina. Contestualmente si sono effettuati gli opportuni riscontri, anche mediante diverse audizioni testimoniali, tra le quali la commessa della vittima, che hanno permesso di accertare che i soggetti bloccati, l’uomo oggi 28enne e la donna 32enne, fossero gli autori del grave fatto delittuoso. I due sono stati arrestati e associati alla casa circondariale di Civitavecchia mentre il denaro sottratto è stato tutto recuperato e riconsegnato al proprietario. La brillante operazione venne condotta dalla squadra di Polizia Giudiziaria e dalla Squadra Volante. Ora, per i due, la condanna a conferma dell’impianto accusatorio.
Conferme anche sul fronte della donna sorpresa a rubare all’ospedale di Tarquinia. Sempre nei giorni scorsi si è svolta l’udienza di convalida che ha confermato la misura cautelare. Il processo si svolgerà ad ottobre prossimo. Intanto, sulla vicenda, emergono nuovi particolari: oltre alla refurtiva (due camici da infermiere, un pressometro, pannoloni, guanti in lattice e un cellulare) la donna, 53enne di Montalto, è stata trovata in possesso anche di un’altra borsa contenente arnesi atti allo scasso e cacciaviti. La signora, di origine romana, si era introdotta all’interno dell’ospedale fingendo un malore, e per questo si trovava all’interno dell’area del pronto soccorso dove ha consumato il reato.
(seapress)