lunedì, Maggio 6, 2024

Roma, cocaina nei salotti della ‘Roma bene’, 21 arresti

Roma – Al termine di una complessa e articolata attività investigativa svoltasi nel pieno centro della Capitale, sono state arrestate 21 persone con le accuse di associazione a delinquere, detenzione e spaccio di stupefacenti, estorsione, minacce, porto clandestino e ricettazione di armi da sparo. Tra i 21 arrestati configurano cinque in flagranza di reato e 16 colpiti da Ordinanza di Custodia Cautelare.
Al centro dell’indagine il quartiere Parioli ed il mondo notturno della "Roma bene", con particolare riferimento a due locali notturni nei pressi di via Veneto: all’interno di questi uno degli indagati commerciava quotidianamente ingenti quantità di cocaina.
Il prosieguo dell’attività investigativa ha consentito di scoprire una “filiera" di spacciatori di sostanza stupefacente che dai locali di Via Veneto e di altri quartieri della Capitale – come San Giovanni, Anagnino e La Rustica – giungeva in zona Casilina, dove è stata individuata un’organizzazione criminale che operava a Roma e Provincia da diversi anni.
La natura criminale dei singoli indagati è emersa immediatamente per diverse ragioni: si parte dai metodi intimidatori utilizzati dagli stessi per ottenere il pagamento dello stupefacente, caratterizzati da gravi minacce nei confronti dei debitori o dei loro stessi collaboratori, fino ad arrivare alla purezza della cocaina spacciata che, come accertato in seguito all’arresto di uno degli indagati, è stata riscontrata pari al 97%.
Una purezza altissima, senza precedenti sul territorio nazionale, a testimonianza di come lo stupefacente derivasse da approvvigionamenti giunti in Italia direttamente dai luoghi esteri di lavorazione, aspetto questo che dimostra evidenti contatti diretti dell’organizzazione smantellata con soggetti operanti nell’ambito del commercio internazionale di stupefacenti.
La perseveranza nello svolgimento dell’illecita attività di spaccio è inoltre perdurata anche in seguito dell’arresto del capo promotore dell’associazione, che continuava a delinquere, indifferente alle prescrizione di arresti domiciliari. La gestione altamente organizzata dell’attività di smercio della cocaina è stata confermata da un ulteriore arresto operato a carico del "ragioniere" dell’organizzazione, al quale è stata sequestrata non solo cocaina, denaro e materiale da confezionamento ma anche la contabilità relativa alle transazioni concluse con i consumatori.
Un’ulteriore conferma della pericolosità sociale dell’associazione è l’arresto in flagranza di reato di uno degli indagati, trovato dai militari mentre si aggirava per le vie della Capitale in piena notte, indossando una pistola Beretta calibro 7,65 con matricola abrasa, caricatore inserito e 5 cartucce.

Redazione
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