domenica, Maggio 5, 2024

Operativa la seconda edizione di "LetsApp"

Più di 50 milioni di italiani possiedono uno smartphone. Sono parte integrante delle vite di tutti, ma il numero di chi è in grado di sviluppare nuove applicazioni per i dispositivi mobili rimane molto più limitato. Per questo Samsung e MIUR, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, rilanciano la seconda edizione di LetsApp, un programma che si propone di stimolare gli studenti a confrontarsi con le proprie capacità di programmazione e di problem-solving offrendo, anche a coloro che non hanno familiarità con i linguaggi e le nozioni di programmazione, di cimentarsi nella realizzazione di applicazione per smartphone. LetsApp 2018 propone agli studenti di progettare app utili sul tema della sicurezza e che abbiano la potenzialità di prevenire i rischi in determinati ambienti o situazioni.

Si tratta di un programma di mentoring e avvicinamento alle nuove tecnologie dedicato rivolto a tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado italiane i quali, attraverso una piattaforma di e-learning, hanno la possibilità di acquisire competenze sulla programmazione, facendo leva sull’ambiente di sviluppo MIT App Inventor 2 con l’obiettivo, alla fine del percorso, di realizzare un’applicazione per smartphone su piattaforma Android. l corso è strutturato in 4 fasi, 10 diversi moduli – per una durata totale di circa 25 ore – che alternano nozioni teoriche a demo pratiche; al termine di ogni modulo è previsto un test. Tutti gli studenti che completeranno con successo il corso riceveranno dal proprio istituto di appartenenza un certificato di frequenza, che potrà essere utilizzato per il riconoscimento dei relativi crediti formativi da parte del Consiglio di classe.

La prima edizione dell’iniziativa ha ottenuto un notevole successo: oltre 30.000 iscrizioni pervenute da novembre 2016 al 31 marzo 2017 da parte di studenti e insegnanti di tutta Italia
più di 23.000 utenti unici attivi (21.541 studenti e 1.502 insegnanti) su base giornaliera per un totale di 5.968 corsi completati dai cosiddetti LetsApp Champions (gli iscritti che hanno completato tutti i 10 moduli del percorso); 551 project work da tutta Italia presentati sulla piattaforma per l’Hackathon finale del 30 maggio 2017 a Milano.
Il programma è anche un’occasione per gli studenti per acquisire competenze e maggiore consapevolezza delle proprie attitudini, questo attraverso il principio del “lean by doing”, imparare facendo. Parte integrante della formazione sono le cosiddette “Soft Skills”, competenze trasversali essenziali per un inserimento efficace nel mondo del lavoro, sempre più apprezzate e richieste. Le aziende, infatti, hanno oggi la necessità di disporre di risorse in grado di adattarsi con flessibilità e velocità ai cambiamenti del mercato.

Il MIUR ha riconosciuto nel progetto un impegno a evolvere le modalità di apprendimento attraverso le nuove tecnologie. Inoltre, si tratta di un’opportunità per fornire agli studenti delle conoscenze di base sull’imprenditorialità, sul marketing e sulla comunicazione: una panoramica su come la tecnologia produca innovazione creativa. In questa nuova edizione verranno coinvolti maggiormente anche gli insegnanti attraverso un’apposita area dedicata in modo da poter approfondire gli argomenti anche durante le normali ore di lezione. “LetsApp è stato ideato per offrire agli studenti un’occasione di crescita e di confronto, incoraggiandoli ad intraprendere attività ed esperienze nell’ambito della digitalizzazione, per valorizzarne lo spirito creativo e l’attitudine alla progettualità. Il successo è nei numeri della passata edizione, ma soprattutto nella qualità dei lavori presentati, e nella stretta interconnessione tra scuola e impresa per la condivisione del sapere e delle tecnologie. L’intento è rendere gli studenti italiani dei digital-makers, in grado di trasformare un’idea, una passione, un’intuizione in un progetto per la collettività”, sottolinea Giuseppe Pierro, dirigente Ufficio II – Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del MIUR.

Redazione
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