domenica, Aprile 28, 2024

Perchè abbiamo paura delle fobie?

Chi non ne soffre non comprenderà mai la paura, il terrore che scatta in una persona affetta da fobia di fronte al suo peggiore incubo. Eppure le fobie sono comunissime e limitano non poco chi si ritrova suo malgrado a conviverci. E non riguardano solo serpenti, topi e animali, ma anche situazioni. Ma cosa sono le fobie? E quali sono le più bizzarre? La fobia è una paura estrema, irrazionale e sproporzionata per qualcosa che non rappresenta una reale minaccia e con cui gli altri si confrontano senza particolari tormenti psicologici. Chi ne soffre, si legge sul sito dell’Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva, è sopraffatto dal terrore all’idea di venire a contatto magari con un animale innocuo come un ragno o una lucertola, o di fronte alla prospettiva di compiere un’azione che lascia indifferenti la maggior parte delle persone (ad esempio, il claustrofobico non riesce a prendere l’ascensore o la metropolitana).

Le persone che soffrono di fobie si rendono perfettamente conto dell’irrazionalità della propria paura, ma non possono controllarla. L’ansia da fobia, o “fobica”, si esprime con sintomi fisiologici come tachicardia, vertigini, extrasistole, disturbi gastrici e urinari, nausea, diarrea, senso di soffocamento, rossore, sudorazione eccessiva, tremito e spossatezza. Con la paura si sta male e si desidera una cosa sola: fuggire. Scappare, d’altra parte, è una strategia di emergenza. Quando si parla di fobie ci si riferisce in genere a: fobia dei cani, fobia dei gatti, fobia dei ragni, fobia degli spazi chiusi, fobia degli insetti, fobia dell’aereo, fobia del sangue, fobia delle iniezioni, ecc. Più precisamente, esistono le fobie generalizzate (agorafobia e fobia sociale), fortemente invalidanti, e le comuni fobie specifiche, generalmente ben gestite dai soggetti evitando gli stimoli temuti, che si classificano così: Tipo animali. Fobia dei ragni (aracnofobia), fobia degli uccelli o fobia dei piccioni (ornitofobia), fobia degli insetti, fobia dei cani (cinofobia), fobia dei gatti (ailurofobia), fobia dei topi, ecc..
Tipo ambiente naturale. Fobia dei temporali (brontofobia), fobia delle altezze (acrofobia), fobia del buio (scotofobia), fobia dell’acqua (idrofobia), ecc.. Tipo sangue-iniezioni-ferite. Fobia del sangue (emofobia), fobia degli aghi, fobia delle siringhe, ecc.. In generale, se la paura viene provocata dalla vista di sangue o di una ferita o dal ricevere un’iniezione o altre procedure mediche invasive.
Nei casi in cui la paura è provocata da una situazione specifica, come trasporti pubblici, tunnel, ponti, ascensori, volare (aviofobia), guidare, oppure luoghi chiusi (claustrofobia o agorafobia). Altro tipo. Nel caso in cui la paura è scatenata da altri stimoli come: il timore di situazioni che potrebbero portare a soffocare o contrarre una malattia (vedi anche disturbo ossessivo-compulsivo e ipocondria). Fino a poco tempo fa gli scienziati ritenevano che la paura dei buchi, o tripofobia, fosse una sorta di reazione istintiva e di autoproduzione legata ai pattern presenti sul corpo di alcuni animali come il serpente, oppure nelle celle degli alveari. In particolare, gli psicologi dell’Università del Kent hanno dimostrato che la tripofobia scaturisce da un’intensa avversione nei confronti di parassiti e malattie infettive. L’emozione provata dalle persone sottoposte allo studio era principalmente il disgusto, non la paura (che invece può essere associata ad animali velenosi come ragni e topi), inoltre i tripofobici hanno descritto una fastidiosa sensazione sulla pelle, come quella di essere infestati da parassiti o da qualcosa che strisciava su di loro.

Redazione
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