giovedì, Maggio 2, 2024

Gioco d’azzardo: l’impegno della Caritas e del Bambino Gesù

Nella città di Roma, due ragazzi su tre (66,3%) di età compresa dai 13 ai 17 anni, gioca d’azzardo almeno una volta all’anno mentre il 36,3% ha dichiarato di essere giocatore abituale, almeno una volta al mese attraverso scommesse sportive, gratta e vinci, slot machine, concorsi a premio. Questi i dati più rilevanti emersi dalla ricerca ‘Adolescenti e azzardo: cresceranno dipendenti?’, condotta dalla Caritas di Roma su 1.600 giovani nelle scuole e nelle parrocchie della Capitale e presentata questa mattina Sala Rossa del Palazzo Apostolico Lateranense, sede del Vicariato di Roma. Se a livello nazionale il minori che nel 2017 hanno giocato d’azzardo è pari a 580.000 (33,6 %), nella realtà romana emerge che i giochi d’azzardo sono conosciuti dalla quasi totalità degli adolescenti: ad esempio il 94,8% dei ragazzi intervistati conosce il gratta e vinci, quasi il 90% il Lotto e il Superenalotto, l’89% conosce le Lotterie, mentre l’87,5% le Scommesse sportive che sono anche la forma di azzardo più praticata dagli intervistati, 88,3%. È invece lo smartphone (69%) lo strumento più utilizzato dagli adolescenti romani intervistati per giocare d’azzardo. Allarmanti i dati sulla percezione del problema poiché solo 38,5% riconosce l’esistenza di rischi ma afferma che “stando attenti” non succede niente. Al contrario il 16,1% sostiene che se si è fortunati non succede niente di male e si possono fare i soldi, quasi il 7% non pensa alcunché, mentre il 5% ritiene l’azzardo un gioco come un altro. Infine, tra i ragazzi che si dichiarano a conoscenza di coetanei con problemi causati dall’azzardo (il 18%) la maggior parte parla di problemi di natura economica (59,8%) e solo il 14,6% è consapevole dell’esistenza di problemi di salute.
Una guida per riconoscere e gestire il problema della dipendenza dal gioco d’azzardo fra i minori ed indicare percorsi terapeutici specifici. È quella realizzata dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per aiutare genitori e insegnanti che spesso non sono in grado di riconoscere i segnali lanciati dai giovani a rischio. La guida è stata presentata oggi nel corso della conferenza promossa da Caritas Roma e Bambino Gesù sul fenomeno del gioco d’azzardo tra gli adolescenti. Accanto al testo informativo, però, è stato attivato anche un indirizzo e-mail dedicato, iogioco@opbg.net, attraverso cui ricevere l’aiuto degli specialisti di Neuropsichiatria Infantile del Bambino Gesù. In base alla gravità della richiesta, infatti, un team di psicologi e psichiatri valuterà l’approccio più adatto: potrà fornire consigli all’interlocutore o suggerire una visita con un neuropsichiatra infantile per ulteriori approfondimenti.

Redazione
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