"La nona commissione del Consiglio regionale, la commissione ’Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio’ presieduta da Eleonora Mattia, ha dato oggi parere favorevole a maggioranza alla proposta di legge n. 28 dal nome ’Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno del diritto allo studio e la promozione della conoscenza nella Regione’. Si tratta di una vera e propria riforma del settore, che prevede la sostituzione di Laziodisu, attualmente commissariata, con il nuovo Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza (Di.S.Co.). Il provvedimento passa ora all’esame dell’Aula per l’approvazione definitiva". Così in una nota l’Area Informazione del Consiglio Regionale del Lazio.
"Il testo portato in commissione da Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla Formazione, diritto allo studio, università e ricerca – si legge nella nota – ricalca grosso modo quello che nella scorsa legislatura aveva superato l’iter in commissione (comprese numerose audizioni), ma che non era riuscito ad approdare in Aula. Oltre al superamento del sistema basato su Laziodisu, le altre novità del provvedimento sono: l’introduzione del concetto di promozione della conoscenza; il potenziamento del raccordo tra università, formazione e inserimento lavorativo; l’ampliamento dei servizi e delle agevolazioni offerte agli studenti ma anche agli specializzandi; l’istituzione della Consulta regionale per il diritto allo studio e alla conoscenza.
Con riferimento al superamento di Laziodisu, l’ente che attualmente eroga servizi e prestazioni rivolte agli studenti universitari – si legge ancora – il nuovo assetto prevede una struttura più snella e meno articolata: l’Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza. Questo passaggio prevede un contenimento della spesa, attraverso una riforma della governance centrale e di quella periferica.
Nel primo caso, dalle 13 figure apicali di Laziosu si passerà alle 6 del nuovo Ente, con un consiglio di amministrazione che oltre al presidente e al direttore generale sarà formato non più da 11 ma da 4 membri. Tre di questi verranno indicati dal Consiglio regionale e uno sarà eletto dagli studenti a suffragio universale. Quest’ultima modifica è stata introdotta da un emendamento proposto da Gaia Pernarella e Roberta Lombardi (M5s), accolto da Smeriglio, che ha cambiato le modalità di elezione previste nel testo originario, dove il voto era riservato solo ai rappresentanti degli studenti eletti nella Consulta. Nel secondo caso, il taglio dei costi sarà ancora più corposo, perché saranno eliminate le 5 Adisu territoriali – ciascuna con un direttore e un comitato composto da altri cinque membri, e sostituite da tre presìdi territoriali gestiti da tre dirigenti interni. Le tre nuove articolazioni territoriali previste sono: Lazio settentrionale (Viterbo), Roma Città Metropolitana (fusione dirigenziale fra RM1, RM2 e RM3) e Lazio meridionale (Cassino). Nessuna conseguenza per i dipendenti, che restano dove sono. Secondo quanto riportato nella relazione della Giunta, allegata al provvedimento, fra gettoni e altri emolumenti, si prevede un risparmio di circa 500mila euro l’anno.
Per quanto riguarda le prestazioni a favore degli studenti – spiega inoltre la nota – oltre ai servizi classici di sostegno al diritto allo studio universitario, come borse di studio, posti alloggio, servizi di ristorazione e contributi finanziari alla residenzialità e alla mobilità, il nuovo Ente erogherà anche altri servizi innovativi, come medicina preventiva, agevolazioni per la mobilità sostenibile e la genitorialità, supporto all’inserimento lavorativo per studenti svantaggiati e disabili e assistenza agli studenti stranieri.
Il voto di oggi è arrivato dopo soli sette giorni dall’inizio dell’iter legislativo in commissione e dopo sole tre sedute, compresa un’audizione con le associazioni studentesche e il commissario di Laziosidu. Hanno votato a favore: Eleonora Mattia e Valentina Grippo (Pd); Marta Bonafoni (Lista civica Zingaretti); Roberta Lombardi e Gaia Pernarella (M5s). Si è astenuto invece Daniele Giannini (Lega). Il testo che sarà trasmesso all’Aula per l’esame definitivo – conclude il comunicato – si compone di 28 articoli e sarà accompagnato da una serie di emendamenti non votati in commissione perché comportano variazioni di bilancio e devono essere esaminati nella commissione competente".