domenica, Maggio 5, 2024

Dalle macerie del Ponte Morandi nessun sopravvisuto: Genova si prepara, tra rabbbia e sfiducia ai funerali di Stato

E’ passata anche la terza notte sulle macerie di Ponte Morandi ed il bilancio delle vittime resta fissato a 38. Gli uomini dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile hanno continuato senza sosta a scandagliare e rimuovere le macerie dell’opera senza trovare nessuno dei 10, forse 20 dispersi che sono stati ipotizzati dal Procuratore Capo di Genova. I lavori di ricerca sono concentrati alla base del pilone crollato, sull’argine del Polcevera, e dove è precipitato il blocco più grande (circa 20 metri di lunghezza) del ponte, a ridosso dei binari della ferrovia adiacente al Polcevera.
Intanto domani si celebreranno alla Fiera i Funerali di Stato presente il Presidente Mattarella e tutto il Governo Tutto è pronto nel Padiglione Jean Nouvel, dove sono state già portati 14 feretri e anche domani il numero resterà questo, perché molte famiglie hanno deciso di disertare la cerimonia pubblica e far svolgere solo quella privata. Sono 17 le famiglie che si sono orientate, con diverse motivazioni in questo senso, mentre altre 7 decideranno solo in queste ore se essere presenti o meno. Quello che è certo è che quella di domani sarà una cerimonia dominata da rabbia e sfiducia. Su tutti da raccontare la distanza con le istituzioni scandita dalla rabbia delle famiglie dei quattro giovani napoletani deceduti nel crollo del Morandi. “È lo Stato che ha causato questo, non si devono permettere di farsi vedere: la passerella di politici è stata vergognosa” si dispera Nunzia, la madre di Gerardo Esposito. Si affida ad un post Roberto, il padre di Giovanni Battiloro: “Mio figlio non diventerà un numero nell’elenco dei morti causati dalle inadempienze italiane, farò in modo che ci sia giustizia per lui e per gli altri: non dobbiamo dimenticare. Non vogliamo un funerale farsa, ma una cerimonia a casa, nella nostra chiesa a Torre del Greco. È un dolore privato, non servono le passerelle. Da oggi inizia la nostra guerra per la giustizia, per la verità: non deve accadere più”. Qualche ora dopo, però, a smorzare i toni ci pensa il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palombo, arrivato a Genova per sovrintendere alle operazioni di trasferimento delle salme: i funerali nel pomeriggio di venerdì nella cattedrale della città campana. “Ho incontrato il sindaco di Genova e l’ho ringraziato per tutto quello che è stato fatto. Non è un no ai funerali di Stato, ma la necessità di condividere il proprio dolore con le famiglie”. Così al posto delle quattro bare dei ragazzi campani, ci saranno solo le loro fotografie.

Redazione
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