mercoledì, Maggio 8, 2024

Migranti, il premier Conte assicura: "Lifeline attraccherà a Malta". Il Papa si chiama fuori

“Cosa è successo con la ‘Diciotti’? Io non ho messo lo zampino”. Lo ha detto Papa Francesco durante il volo che da Dublino lo riportava a Roma, al termine del Viaggio Apostolico in Irlanda, in occasione del IX Incontro Mondiale delle Famiglie, incontrando i giornalisti a bordo dell’aereo.
“Quello che ha fatto il lavoro con il Ministro dell’Interno – ha spiegato il Papa – è stato padre Aldo, il bravo padre Aldo, che è quello che segue l’Opera di Don Benzi, che gli italiani conoscono bene, che lavorano per la liberazione delle prostitute, quelle che sono sfruttate e tante cose… Ed è entrata anche la Conferenza Episcopale Italiana, il Cardinale Bassetti, che era qui, ma al telefono seguiva tutta la mediazione, e uno dei due sottosegretari, Mons. Maffeis, negoziava con il Ministro. E credo che sia entrata l’Albania… Hanno preso un certo numero di migranti l’Albania, l’Irlanda e il Montenegro, credo, non sono sicuro. Gli altri li ha presi in carico la Conferenza Episcopale, non so se sotto ‘l’ombrello’ del Vaticano o no… Non so come sia stata negoziata la cosa; ma vanno al Centro ‘Mondo migliore’, a Rocca di Papa, saranno accolti lì. Il numero credo che sia più di cento. E lì incominceranno a imparare la lingua e a fare quel lavoro che si è fatto con i migranti integrati”. C’è poi la vicende giudiziaria che si scatena su Nave Diciotti, con il ministro dell’Interno e Vicepremier, che finisce indagato e va al contrattacco: "Io ho fatto solo il mio lavoro di ministro e sono pronto a rifarlo. Per il resto mi spiace per il procuratore di Agrigento. Penso che con tutti i problemi che ha la Sicilia, la priorità non sia certo indagare Salvini. E poi lui era lo stesso che qualche mese fa diceva: ’Il rischio di terroristi a bordo dei barconi è alto’. Ha cambiato idea?", dice il ministro dell’ Interno, Matteo Salvini, in un’intervista a Libero in apertura. Alla domanda se chiederà al Senato di dire no all’ autorizzazione a procedere, risponde: "Assolutamente no! Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire…".
"Da Agrigento verranno tante cose positive e quindi ringrazio il pm perchè sarà un boomerang", afferma il vicepremier in un colloquio che apre il Messaggero e Il Mattino. Torna sull’idea di riformare la giustizia "ma non per l’inchiesta su Salvini – precisa – ma perché abbiamo milioni di processi arretrati e questo è uno dei problemi che frenano gli investimenti in Italia". "Mi hanno fatto piacere le parole di Berlusconi come quelle della Meloni. Meno le dichiarazione di esponenti di Forza Italia. Ipocrite per come si stanno comportando in Parlamento", e "ho ricevuto – aggiunge Salvini – una marea di messaggi di solidarietà", "credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare o intimorire qualcuno". Dice che tra i tanti "messaggi di sostegno" ci sono "anche parecchi di giudici e pubblici ministeri di varie procure italiane". Torna infine sul rapporto con i Paesi Ue: "Si sono dimostrati totalmente assenti sordi, menefreghisti, ma poiché lo fanno con i soldi degli italiani, e la cosa ci dà molto fastidio, bene ha fatto Conte ad annunciare che quando avranno bisogno di noi li ripagheremo con la stessa moneta". Precisa però che "non c’è nessuna opzione di uscita".
Va detto, infine, che quattro migranti, tre egiziani e un del Bangladesh, facenti parte del gruppo sbarcato due giorni fa dalla nave Diciotti, sono stati fermati dalla Polizia perché sospettati di essere scafisti.
Ai quattro indagati vengono contestati associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, violenza sessuale e procurato ingresso illecito. I migranti sono sbarcati a Catania la notte tra il 25 e il 26 agosto scorsi dopo cinque giorni di attesa a bordo della nave della Guardia costiera ormeggiata al molo etneo, al termine di un lungo braccio di ferro politico.
In 143 sono stati condotti nell’hotspot di Messina, dal quale successivamente saranno trasferiti in strutture messe a disposizione dalla Chiesa, mentre altri saranno accolti da Albania e Irlanda.

Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli