lunedì, Aprile 29, 2024

Ecopass, Stefàno (MCS): Per lo smog a Roma 1.500 morti all’anno. Pelonzi (Pd): Maggioranza ritiri la delibera. I Radicali: Prima riformare Tpl

"Ieri non è successo nulla di particolare, nulla di cui preoccuparsi, non ci sono spaccature e la deliberà tornerà in aula". Così sulla vicenda Ecopass Enrico Stefàno, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Mobilità in Campidoglio, intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Paolo Cento ’Ma che parlate a fa’. "Con la delibera di indirizzo – ha spiegato Stefàno – si arriva ad un percorso per poter introdurre questa misura tra due anni. Parliamo della Ztl Vam, che è un area più piccola dell’Anello ferroviario. I residenti nell’area avranno delle esenzioni in più. Secondo il Pgtu, tutti i cittadini avranno una serie di accessi gratuiti. La nostra idea non è di fare cassa, ma di favorire una mobilità sostenibile. A Roma muoiono 1.500 persone l’anno per la cattiva qualità dell’area. Il traffico a Roma ci costa circa 2 miliardi di euro l’anno, un terzo del bilancio della città. Gli scooter non pagheranno il pedaggio".
“Bus in fumo a cadenza settimanale. Metro bloccate per interi pomeriggi con fumi tossici che si sprigionano nella stazione Termini. Tpl al collasso". Così in una nota il capogruppo del PD capitolino Antongiulio Pelonzi. "È la sintesi preoccupante del trasporto pubblico della Capitale nel quale si inserisce il futuro incerto di Atac – prosegue Pelonzi – Anziché mettere mano alle emergenze quotidiane di chi prende il mezzo pubblico, ieri in assemblea capitolina è andata in scena la farsa degli Ecopass da applicare all’anello ferroviario di Roma. Un pomeriggio di ordinaria inconcludenza M5S per approvare un provvedimento nel quale si delibera: ‘di dare mandato alla Giunta Capitolina e agli uffici dell’Amministrazione competenti in materia, entro un periodo di due anni dall’approvazione del presente provvedimento, di ratificare tramite apposito atto normativo l’adozione nell’ambito della ZTL Anello Ferroviario di Roma Capitale di un sistema di pedaggio veicolare sul modello del Congestion Charge che preveda per tutti il pagamento di una tariffa per l’accesso’. Sottolineo che, per ‘dare mandato a ratificare’, l’Assemblea capitolina ieri ha ripreso i lavori dopo la pausa estiva solo per discutere del ‘nulla cosmico’ in quanto ci è stato presentato un atto inutile che nella migliore delle interpretazioni potremmo definire un invito alla giunta a studiare un pedaggio da applicare ai romani, senza dare in cambio alcun servizio reale. È la fotografia dell’insipienza di una maggioranza che, oltre a mostrarsi nuovamente impreparata e incompetente, risulta oltremodo litigiosa e inconcludente. Il M5S vorrebbe far passare per rivoluzionaria l’idea di introdurre gli ‘ecopass’ per far pagare l’ingresso nell’anello ferroviario senza aver avviato alcuno studio sugli effetti e le ricadute economiche che il pedaggio può avere sul trasporto, sui lavoratori e sugli esercenti. A sostenere l’onere maggiore per l’introduzione del nuovo balzello saranno soprattutto i residenti delle zone più periferiche che non hanno alternative all’uso del mezzo privato. Il TPL della Capitale va in fumo nelle gallerie della metro e sui bus dell’Atac, come ci ricorda oggi il quotidiano online ‘Affaritaliani’ e la maggioranza pentastellata in Campidoglio, per riempire il vuoto politico-amministrativo della sua gestione, fa ricorso a provvedimenti di ‘amministrazione creativa’ per giustificare adeguamenti del trasporto pubblico di cui non si scorge neanche l’ombra. Alla maggioranza M5s dico: ‘siete ancora in tempo, prima della seduta odierna, ritirate un provvedimento confuso e senza indirizzi veri, sbagliato nella forma e nella sostanza. Il mio è un invito sincero ad occuparvi dei veri problemi del trasporto pubblico di Roma".
"La vicenda dell’ecopass a Roma è emblematica di un modo di procedere che ha del surreale". Lo dichiara Alessandro Capriccioli, Capogruppo di +Europa Radicali nel Consiglio Regionale del Lazio, in un post su Facebook. "In buona sostanza, si fa finta che la città sia dotata di un trasporto collettivo adeguato, tale da configurare l’utilizzo delle macchine o degli scooter privati come una mera scelta dei cittadini, e sulla base di quella finzione si introduce una misura che ricollega a quella scelta, in ragione del suo impatto ambientale, dei costi – prosegue – Ma sappiamo tutti fin troppo bene che nella capitale, a causa di un trasporto pubblico che nella sostanza non esiste (e quando esiste è pure pericoloso, come dimostrano gli incendi dei mezzi in corsa che proseguono con impressionante regolarità), usare l’automobile o lo scooter non rappresenta un’alternativa, ma l’unico modo possibile per muoversi da una parte all’altra della città con tempistiche minimamente prevedibili.
In queste condizioni l’ecopass si trasforma una vera e propria imposta, il cui pagamento si tradurrà nei fatti in un obbligo per tutti, tranne rarissime eccezioni.
L’amministrazione capitolina dovrebbe prima premurarsi di costruire un servizio di trasporto pubblico efficiente, liberalizzando il servizio come chiediamo con il referendum Mobilitiamo Roma dell’11 novembre, e solo dopo, preoccuparsi di tassare chi, potendolo usare, sceglie di non farlo".
"E’ vero che a Roma si muore di smog, come ha sostenuto quest’oggi Enrico Stefàno, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Mobilità in Campidoglio, commentando la vicenda Ecopass. Basta ricordare i dati dell’Arpa che rileva come a Roma il biossido di azoto ha superato nel 2017 i limiti di legge, con la qualità dell’aria nella Capitale che è risultata peggiore di ogni altra grande città italiana. Nel suo intervento l’esponente 5Stelle ha citato 1.500 vittime l’anno per la cattiva qualità dell’area, ma ci chiediamo se rappresenta una soluzione l’ipotesi di pagamento di un pedaggio per entrare nella Ztl, provvedimento fra le altre cose previsto fra due anni. Sta di fatto che per migliorare la qualità dell’aria nella Capitale l’attuale amministrazione ha fatto poco e male, oltre a tante parole". Così in una nota Piergiorgio Benvenuti e Fabio Ficosecco, rispettivamente Presidente Nazionale e Responsabile romano del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.
"Ricordiamo – prosegue la nota – l’intervento della sindaca di Roma Virginia Raggi in occasione dell’apertura del festival dello sviluppo sostenibile presso il Maxxi, avvenuto a maggio 2018, che è stata una riflessione sui 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalla Agenda 2030 dell’Onu e subito come Ecoitaliasolidale avevamo commentato che le parole pronunciate dalla prima cittadina erano il solito ritornello sulle cose da fare per Roma. Nessuna idea concreta da realizzare o che è stata concretizzata. Sono state enunciate dalla Sindaca le sfide future, i progetti di mobilità sostenibile, la sottoscrizione degli accordi con Ispra, Gs e, Enea e ministero della Difesa nell’ambito del Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc).
Firme di protocolli d’intesa e accordi – continuano Benvenuti e Ficosecco – che hanno fanno seguito al Patto dei sindaci del 2017 per il clima e l’energia con cui i primi cittadini partecipanti hanno preso l’impegno di ridurre le emissioni ‘climalteranti’ del 40% entro il 2030. Mentre segnaliamo che ad oggi tali intendimenti siglati dalla Raggi non sono stati assolutamente né realizzati, né tantomeno avviati per la lotta al cambiamento climatico. Ricordiamo inoltre che le uniche soluzioni proposte alla città per quanto concerne il contrasto allo smog sono stati sino ad oggi i blocchi della circolazione della domenica, che hanno solamente procurato un danno economico alla città senza nessun beneficio. Non solo, la situazione è andata peggiorando con i livelli di inquinamento che sono aumentati proprio grazie ad un dissennato servizio del trasporto pubblico che ha di fatto incentivato l’utilizzo delle auto private e quindi l’incremento del traffico e dello smog. Non risulta peraltro che sono stati avviati programmi su l’utilizzo delle energie rinnovabili. Concretamente l’Amministrazione grillina in questi due anni oltre a siglare accordi, su ambiente, rifiuti, infrastrutture, efficientemento energetico, mobilità ed edilizia, e sulle soluzioni da adottare in materia di sostenibilità energetica e ambientale, cosa ha fatto? Stendiamo poi un velo pietoso sulla forestazione urbana, considerando come, su 330.000 alberature, oltre 86.000 proseguono ad essere a rischio caduta e l’unica soluzione che ormai si sta adottando a Roma è il taglio degli alberi. Per non parlare, poi, della manutenzione dei parchi e dei giardini pubblici, di circa 44 milioni di metri quadrati di verde pubblico abbandonato e degli argini e della golena del Tevere che al di là del flop dell’ormai noto ’Lido’ a Ponte Marconi è ormai in uno stato di totale abbandono.
Ora – conclude la nota – al di là della proposta di far intervenire pecore e bovini, peraltro mai arrivati, nella Capitale, si vorrebbe fra due anni provvedere a far inserire una nuova tassa per l’accesso nella ZTL, senza peraltro congiuntamente potenziare il trasporto pubblico, di superficie con mezzi non inquinanti e dotare Roma di una metro adeguata. Dalla Raggi, solo intenti, ipotesi di nuove tasse, ma niente fatti concreti per la qualità dell’aria nella Capitale".

Redazione
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