sabato, Maggio 4, 2024

L’impietoso affondo del New York Times: "Roma sporca e invasa dai gabbiani"

Una città dove regna il degrado e invasa da gabbiani giganti che banchettano con i rifiuti abbandonati per le strade. E’ il ritratto della Capitale che emerge da un articolo del ’New York Times’, dal titolo "A Roma i gabbiani fanno ciò che vogliono" e firmato da Jason Horowitz, nel quale si spiega che il "predatore" ha "colonizzato aggressivamente una città che si trova a 30 km dal mare". "La popolazione di gabbiani è cresciuta negli ultimi anni fino a decine di migliaia, secondo alcuni esperti. Anche la loro dimensione fisica è cresciuta, mentre si servono al buffet della spazzatura, con spuntini grazie a turisti complici e panini strappati a ignari pedoni", si legge nell’articolo, che riporta le dichiarazioni di esperti interpellati sul tema e le parole di cittadini e turisti, alle prese quotidianamente con i ’concittadini’ alati.
Il quotidiano statunitense fa anche riferimento ad un episodio avvenuto nel maggio 2017, quando l’amministrazione capitolina guidata da Virginia Raggi fece arrabbiare i residenti pubblicando sulla pagina Facebook del Campidoglio "una foto di un gabbiano trionfante sul Foro romano", poi subito rimossa e sostituita da un post dal titolo "I provvedimenti di Roma Capitale per ridurre i gabbiani in città". D’altronde "i romani per anni si sono lamentati del degrado della loro città: le buche, i bus che vanno a fuoco, i parchi abbandonati e la spazzatura non raccolta, che appesta le strade e intasa il fiume – osserva Horowitz – ma i gabbiani non si lamentano degli spazi incolti e del cibo gratuito". ra le cause del loro proliferare, secondo il quotidiano statunitense, ci sarebbe la chiusura della discarica di Malagrotta. "All’inizio la discarica di Malagrotta fuori città, la più grande discarica d’Europa fino a quando le autorità non l’hanno giudicata inadatta a trattare i rifiuti, attirava i gabbiani in massa. Dalla sua chiusura nel 2013, la spazzatura non raccolta di Roma ha offerto loro una ghiotta occasione". "Il Vaticano ha aggiunto rare prelibatezze al menu", aggiunge l’articolo, ricordando quanto avvenuto nel gennaio 2014, quando un gabbiano uccise due colombe lanciate dal palazzo apostolico durante la preghiera per la pace in Ucraina. "Per i gabbiani è solo la legge della selezione naturale", sottolinea Horowitz, secondo cui gli uccelli, nonostante la ripugnanza che suscitano, "non possono essere incolpati di voler seguire il loro istinto di proteggere i loro piccoli e di apprezzano le strade all-you-can-eat" di Roma.

Redazione
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