giovedì, Maggio 2, 2024

Salute, la medicina personalizzata sta rivoluzionando la sanità

"Superare il concetto di farmaco destinato a curare una patologia, per passare a terapie in grado di agire in modo personalizzato, su singoli pazienti con particolari alterazioni genetiche. E’ in atto, insomma, una rivoluzione di paradigma, che sta cambiando il modo di fare il medico". A parlare di ricerca e medicina personalizzata è il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici), Filippo Anelli, anche in vista della VII edizione della Giornata per la ricerca promossa dalla Facoltà di medicina dell’università Cattolica e dalla Fondazione Policlinico Gemelli Irccs, in programma il 20 settembre a Roma.
La medicina personalizzata sta modificando non solo le terapie, ma anche i percorsi diagnostici. "Stiamo raccogliendo i frutti della ricerca che sostiene l’innovazione e dà speranza a tanti pazienti. La terapia personalizzata – dice Anelli all’Adnkronos Salute – è basata sullo studio delle alterazioni genetiche e ci consente davvero di fare un giro di boa rispetto all’uso tradizionale dei farmaci. Aprendo prospettive fino a poco tempo fa impensabili per patologie come i tumori: già oggi, e in un prossimo futuro sempre di più, possiamo avere a disposizione un armamentario di medicinali davvero mirati, in grado di agire su pazienti con determinate alterazioni genetiche, con più efficacia e meno effetti collaterali".
Una "rivoluzione di paradigma" che si trova a fare i conti con il tema della sostenibilità. "I farmaci innovativi – ricorda Anelli – hanno bisogno di risorse dedicate: l’anno passato è stato istituito un Fondo ad hoc, anche perché i farmaci biologici hanno costi elevati. Ma occorre tener presente che aprono a prospettive insperate. Si tratta di un passaggio epocale, che sta portando a pazienti lungosopravviventi sempre più numerosi, e che va governato".
Non solo, le novità terapeutiche possono rappresentare una sfida per i camici bianchi. "Per questo come Fnomceo siamo molto impegnati sul tema dell’aggiornamento continuo delle conoscenze del medico, che deve essere in grado di gestire gli sviluppi tumultuosi della ricerca". Oggi i medici "hanno in mano strumenti molto potenti, che devono essere in grado di maneggiare al meglio. L’aggiornamento continuo è una chiave, e la risposta dei medici italiani è molto positiva", conclude il presidente della Fnomceo.

Redazione
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