mercoledì, Maggio 1, 2024

La nuova ’discesa’ in campo di Berlusconi non sarà più un miracolo come nel ’94, 2001 e 2008

Nessuna rivoluzione, nessun miracolo, ma solo la garanzia di un ’galleggiamento’ o al massimo uno spostamento minimo, in termini di uno o due punti percentuali, che comunque non cambierebbe di molto le sorti di Forza Italia, che si attesterebbe intorno al 10%. E’ l’opinione espressa dal sondaggisti, sugli effetti che potrà avere la candidatura di Silvio Berlusconi alle elezioni europee. "Sicuramente il suo nome può spostare i voti in termini numerici, ma non tanto, l’1 o il 2 per cento, dipende molto da cosa dirà durante la campagna elettorale – è l’opinione di Renato Mannheimer, alla guida dell’Ispo, Istituto per gli studi sulla pubblica opinione – Comunque più di tanto non modifica il quadro, a meno che non faccia annunci stratosferici. La figura di Berlusconi attira ma non tanto da spostare Forza Italia molto oltre il 10%".
Anche Maurizio Pessato, presidente di Swg, ritiene che il ritorno in campo di Berlusconi "qualche piccolo effetto lo possa avere" perché "come sempre ha un’area che guarda a lui e ritiene che possa garantire alcune cose. L’ipotesi però – spiega – è legata al rapporto con l’altro pezzo del centrodestra, e probabilmente è l’opzione centrodestra unito che può dare maggiori chances a Forza Italia più che non il semplice ritorno di Berlusconi". A giudizio di Pessato non è più una situazione che possa lasciare spazio "a una corsa solitaria di Forza Italia. Invece all’interno di un quadro di centrodestra c’è la possibilità che una parte dell’elettorato possa affidarsi a lui piuttosto che alla nuova Lega".
Nessuno spazio, dunque, "per quel disegno del futuro che poteva essere nel ’94 o nel 2008, quando era riuscito a disegnare un quadro e a dare risposte alle esigenze di una larga parte politica del Paese: questa volta è un’operazione che non riesce a fare ed è difficile che abbia un ruolo trainante o di disegno di un nuovo scenario politico che possa essere attraente".
Quella di Berlusconi, secondo Nicola Piepoli, "è più una mossa per mantenere le posizioni che per guadagnare: è la filosofia dei d’Orange, i reali d’Olanda – ricorda – che sul loro stemma hanno scritto ’je maintien’. Questa è la filosofia, mantenere la posizione attuale del partito, non incrementarla. Forza Italia è un partito di massa che ha una decina di punti sul mercato italiano, che non è poco, sono milioni di voti. Senza Berlusconi il mantenimento sarebbe più aleatorio. Si tratta di galleggiare. Dopo che si è galleggiato, però, bisogna combattere".
La candidatura di Berlusconi, a giudizio di Antonio Noto, della Noto sondaggi, "non è la grande preoccupazione degli italiani, non è detto che ci sia un comportamento già nell’immediato. Forza Italia è valutabile intorno al 9-10%. Oggi è ancora il partito di Berlusconi: anche se non è stato candidato alle elezioni politiche è come se nell’immaginario degli italiani lo fosse, ha fatto comunque campagna elettorale. Con una campagna da candidato alle europee è possibile che possa attirare una parte di affezionati ma è una questione nell’ordine di uno due punti. Non mi aspetto una rivoluzione a seguito della candidatura di Berlusconi", conclude.

Redazione
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