Convalida del fermo e ordinanza di custodia cautelare. La Procura di Roma ha presentato istanza all’ufficio del giudice delle indagini preliminari per Marco Mancini, 36 anni, indagato in relazione alla morte di Desiree Mariottini. In particolare, secondo le accuse, l’uomo avrebbe fornito le sostanze stupefacenti alla ragazzina, trovata morta, dopo essere stata violentata in uno stabile occupato nel quartiere San Lorenzo. Nel frattempo il tribunale del Riesame si è riservato di decidere in merito alla istanza di scarcerazione avanzata dai difensori di Chima Alinno, il nigeriano di 47 anni accusato dell’omicidio. I giudici della libertà vaglieranno anche per la posizione di Brian Minthe, 43 anni, senegalese, e per l’altro senegalese arrestato a Roma, Mamadou Gara, 27 anni, l’udienza è prevista per il 14 novembre. Gli investigatori della Squadra mobile hanno fermato Mancini dopo due settimane di ricerche. In tasca gli hanno trovato 12 dosi di cocaina e alcuni dei farmaci che scambiava nel palazzo dell’orrore in via dei Lucani per ricevere indietro dal branco accusato di aver sedato, violentato e lasciato morire Desirée Mariottini dosi di droga. Quelle medicine mischiate con metadone e altre sostanze, per i pm sarebbero serviti ai quattro uomini già in carcere per omicidio e stupro di gruppo per stordire la ragazzina di Cisterna di Latina. Mancini, 36 anni, incensurato, è considerato dal pm Stefano Pizza uno dei pusher dello stabile abbandonato. Tossicodipendente, scambiava gli psicofarmaci che gli venivano prescritti con dosi di droga.