giovedì, Maggio 2, 2024

Caso Regeni, primi iscritti egiziani sul registro degli indagati

Gli inquirenti della Procura di Roma hanno proceduto, in queste ore, all’iscrizione di 5 persone sul registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sul sequestro e la morte di Giulio Regeni. Secondo quanto si è appreso a piazzale Clodio i soggetti perseguiti dai pubblici ministeri romani sono ufficiali appartenenti al dipartimento sicurezza nazionale e all’ufficio dell’investigazione giudiziaria del Cairo. Il procuratore capo Giuseppe Pignatone e il pm Sergio Colaiocco contestano il reato di concorso in sequestro di persona. Il ruolo dei cinque era stato ricostruito nell’attività di verifiche e accertamenti sul campo svolto dal Ros e dallo Sco. L’intenzione di iscrivere nel registro degli indagati gli 007 egiziani (inizialmente si era parlato di 7 persone), era stata ben ponderata ed espressa dalla Procura di Roma. Il loro coinvolgimento è stato appurato anche dall’analisi dei tabulati telefonici da cui risulta che il giovane ricercatore italiano era pedinato e controllato almeno fino al 25 gennaio del 2016, giorno della sua scomparsa. Dopo che la notizia era trapelata, il Cairo aveva immediatamente respinto l’accelerazione della Procura italiana, analogamente a quanto già fatto nel dicembre 2017. Gli inquirenti egiziani infatti sostengono che l’attività di sorveglianza degli agenti rientri nei loro compiti, oltre al fatto che in Egitto non esiste un “registro degli indagati”.

Redazione
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