giovedì, Aprile 18, 2024

Il Tribunale del Riesame conferma le accuse a Mimmo Lucano: “Non può gestire la cosa pubblica, né il denaro pubblico”

“Lucano non può gestire la cosa pubblica né gestire denaro pubblico mai ed in alcun modo. Egli è totalmente incapace di farlo e, quel che ancor più rileva, in nome di principi umanitari ed in nome di diritti costituzionalmente garantiti viola la legge con naturalezza e spregiudicatezza allarmanti”: sono parole durissime quelle riportate nelle motivazioni della sentenza del Tribunale del Riesame che il 16 ottobre scorso ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con quella dell’obbligo di dimora fuori dal comune di Riace, per Mimmo Lucano, il sindaco del piccolo comune della locride sospeso nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla procura di Locri. A Riace Lucano per anni ha ricoperto la carica di primo cittadino e ha dato avvia alla creazione del cosiddetto “modello Riace”, divenuto un simbolo in tutto il mondo di un sistema perfetto tra accoglienza e integrazione. Un modello su cui, però adesso i giudici dello Stretto scrivono a chiare lettere che “Lucano, afflitto da una sorta di delirio di onnipotenza e da una volontà pervicace ed inarrestabile di mantenere quel sistema Riace rilucente all’esterno, ma davvero opaco e inverminato da mille illegalità al suo interno”.

Redazione
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