giovedì, Aprile 25, 2024

Pietre d’inciampo trafugate a Roma. La Procura ha aperto un fascicolo per furto aggravato dall’odio razziale

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulle venti Pietre d’inciampo, in memoria degli ebrei deportati, divelte nella notte in una via del rione Monti. Il reato ipotizzato dagli inquirenti è furto aggravato dall’odio razziale. Il procedimento è coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Caporale che ha delegato i carabinieri a svolgere le indagini. In queste ore sono stati raccolti tutti i filmati delle telecamere installate nella zona. Le venti Pietre sono state strappate dal selciato e rubate in via Madonna dei Monti 82 e realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig, in memoria dei cittadini ebrei deportati nei campi di concentramento. La denuncia era stata fatta dall’Associazione Arte in Memoria che dal 2010 si occupa dell’installazione delle pietre nella Capitale. Le pietre rubate, dedicate a 20 membri della famiglia Di Consiglio, erano state installate il 9 gennaio del 2012.

“E’ un furto inaccettabile – ha commentato la sindaca di Roma, Virginia Raggi- Un gesto che condanno con forza e profonda indignazione. Le pietre d’inciampo sono realizzate in memoria dei cittadini ebrei deportati nei campi di concentramento. La memoria esige rispetto”. “Un episodio gravissimo su cui mi auguro si faccia piena luce al più presto”, scrive in una nota il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori. “Le pietre d’inciampo- continua Leodori- sono una forte testimonianza di memoria, un segno concreto e tangibile di un passato di odio che dobbiamo contrastare, oggi più che mai, con la cultura e il ricordo. Alla famiglia Di Consiglio la vicinanza mia e del Consiglio regionale del Lazio”. Dura condanna da parte della presidente del I municipio Sabrina Alfonsi: “Nel condannare questo gesto orrendo, ci auguriamo che le forze dell’ordine riescano a risalire al piu’ presto ai responsabili. Il Municipio e’ vicino all’Associazione Arte in Memoria che dal 2010 si occupa di queste installazioni e favorirà al piùpresto il ripristino delle stesse”.

Durissima la reazione anche della Cgil con Susanna Camusso: ““Esprimiamo forte condanna e profonda indignazione per un atto inqualificabile, deplorevole e vergognoso che oltraggia non solo la comunità ebraica, ma la tutela della memoria e testimonia come l’antisemitismo sia ancora un male che deve essere combattuto non dimenticando quanto la storia ci ha insegnato”.

“Quanto accaduto – aggiunge il sindacato guidato da Susanna Camusso – è l’ennesimo episodio che registriamo in questi giorni di fanatismo religioso, etnico, politico, che inneggia all’odio razziale e che ci deve indurre a tenere alta la vigilanza e a non abbassare la guardia. All’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned), a tutta la comunità ebraica e all’Associazione arte in memoria – conclude – vanno la nostra solidarietà e vicinanza”.

 

Redazione
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