giovedì, Aprile 25, 2024

Il Pil, ovvero la ricchezza del Paese, ha le sue casseforti nel centronord

Il Pil per abitante nel Mezzogiorno nel 2017 è di 18mila e 500 euro, “poco più della metà di quello del Nord-Ovest” che raggiunge 35mila e 400 euro. Lo stima l’Istat, sottolineando che il differenziale negativo del Sud è in crescita rispetto al 2016, quando si attestava al 44,1%. Il Pil pro capite nel Nord-Est si attesta invece a 34mila e 300 euro e a 30mila e 700 euro nel Centro.

Il Pil per abitante nel 2017 risulta pari a 35,4mila euro nel Nord-ovest, a 34,3mila euro nel Nord-est e a 30,7mila euro nel Centro.

Il differenziale negativo del Mezzogiorno resta ampio: il livello del Pil pro capite è di 18,5mila euro, inferiore del 45% rispetto a quello del Centro-Nord (del 44,1% nel 2016). In termini di reddito disponibile per abitante il divario scende al 35,3%.

La spesa pro capite per consumi finali delle famiglie a prezzi correnti nel 2017 è di 20,4mila euro nel Nord-ovest, 20,2mila euro nel Nord-est, 18,3mila euro al Centro e 13,3mila euro nel Mezzogiorno. Il divario negativo tra Mezzogiorno e Centro-nord è del 32,4%.

Nel 2017, a fronte di una crescita del Pil nazionale in volume dell’1,6% rispetto all’anno precedente, si stima un incremento del 2,2% nel Nord-ovest, dell’1,9% nel Nord-est, dell’1% nel Mezzogiorno e dello 0,9% al Centro.

Tra il 2011 e il 2017 le aree che hanno subito le diminuzioni del Pil più marcate sono il Mezzogiorno (-0,5% medio annuo) e il Centro (-0,4%). Nel Nord-ovest si registra una sostanziale stabilità mentre il Nord-est è l’unica ripartizione a segnare un incremento (+0,3%).

Redazione
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