giovedì, Marzo 28, 2024

Morbillo, dimezzati i casi nel 2018 in Italia

l tavolo di esperti indipendenti nominati dal ministero della Salute sta lavorando al piano di eradicazione del morbillo. A fine mese potrebbe essere completata una prima bozza del documento. Il panel di studiosi, chiamato Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni (Nitag – National immunization technical advisory group) si occuperà, fra gli altri compiti, di formulare un piano di intervento straordinario su eventi di rischio attuale o potenziale per morbillo e rosolia, che potrebbe appunto avere una prima stesura entro poche settimane.  I nuovi dati europei secondo cui in Italia “si è dimezzato il numero di casi di morbillo nell’ultimo anno” e nello Stivale si registra il 20% di tutte le infezioni Ue, contro il precedente 35%, “è la dimostrazione che la legge sull’obbligo vaccinale nelle scuole sta funzionando”, dice Salute Walter Ricciardi, presidente eletto della Federazione mondiale delle Società di sanità pubblica (Wfpha), commentando i dati Ecdc. “Si tratta di una riduzione importante – spiega – ma non ancora definitiva e che bisogna rafforzare lavorando sull’aumento delle coperture vaccinali. L’obiettivo infatti non è il dimezzamento, ma l’azzeramento dei casi. Penso sia a questo punto un imperativo etico e scientifico mantenere l’obbligo di vaccinazione scolastica e continuare a lavorare per garantire che le coperture siano alte. Non a caso ci sono state comunque 7 morti, che non devono più accadere”, conclude Ricciardi.
L’Italia è terza in Europa per numero di casi di morbillo registrati fra il 1 dicembre 2017 e il 30 novembre 2018. Un anno in cui, nel vecchio continente, si sono verificate 12.790 infezioni, di cui 2.921 in Francia, 2.634 in Grecia e, appunto, 2.548 lungo tutto lo Stivale, pari al 20% del totale. Lo rileva un report dell’European Centre for Diseases Prevention and Control (Ecdc) che, rispetto al periodo precedentemente analizzato (dicembre 2016-novembre 2017) vede il nostro Paese perdere, per fortuna, una posizione quanto a Nazione con più casi di morbillo: nell’ultima rilevazione non solo erano 4.985 (circa il doppio), ma in percentuale rappresentavano il 35% di tutte le infezioni in Europa, e l’Italia era seconda solo alla Romania. Dei 12.715 nuovi casi di cui si conosce l’età, 3.810 (il 30%) erano bambini sotto i 5 anni di età e 6.539 (il 51%) sopra i 15 anni. L’età più colpita è quella dei piccoli al di sotto di un anno (280 casi per milione di abitanti) e 1-4 anni (112,5 casi per milione). La percentuale di casi in cui il paziente non era vaccinato è più alta tra i bambini al di sotto di un anno (1.367 di 1.446 casi, il 95%), troppo piccoli per aver ricevuto la prima dose iniezione e ancora protetti solo dall’immunità di gregge. Tra i 2.364 casi fra 1 e 4 anni, 1.853 (il 78%) non erano vaccinati mentre 349 (il 15%) erano stati vaccinati con una dose di vaccino. Il morbillo – evidenzia l’Ecdc – continua a diffondersi in tutta Europa perché la copertura vaccinale in molti Paesi non è ottimale. L’Italia si piazza fra i Paesi come una copertura che varia fra l’85 e il 94%. La soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità è del 95%. L’Ecdc riporta anche nello specifico i casi di morbillo di novembre 2018: sono 385 riportati da 16 Stati, mentre in 13 Paesi la malattia non si è registrata. Polonia, Francia, Italia, Uk e Portogallo hanno il maggior numero di casi, rispettivamente 74, 60, 51, 22 e 21. Infine, l’organismo europeo rende noti anche i casi di rosolia: in Italia sono stati 24 in un anno e il nostro Paese è dunque terzo quanto a numerosità di casi di questa malattia, con il 10% di tutti i pazienti rilevati. Anche in questo caso in calo, però, rispetto allo scorso anno, quando furono 64.
Redazione
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