martedì, Aprile 30, 2024

Ambiente: anche i pneumatici usurati e le pasticche dei freni inquinano l’aria

La fabbricazione delle pastiglie dei freni e degli pneumatici coinvolge molti prodotti chimici tossici, da metalli pesanti fra cui rame, zinco, ferro, manganese e antimonio, a resine fenoliche e idrocarburi policiclici aromatici fino a composti plastificanti. Un mix ‘sporco’ di sostanze tossiche, che rendono il particolato inquinante presente nelle strade più trafficate particolarmente deleterio. “Nelle zone dove il traffico è intenso le polveri da pneumatici, freni e asfalto possono contribuire all’incremento degli attacchi di asma in bambini e anziani – aggiunge Pier Mannuccio Mannucci, co-presidente del seminario, professore emerito di Medicina Interna, Università degli Studi di Milano – Inoltre la polvere degli pneumatici non solo può incrementare le allergie generiche ma essere causa anche di quelle specifiche, perché la gomma con cui sono prodotti deriva da una combinazione di lattice naturale e gomme sintetiche da derivati del petrolio: entrambi questi componenti possono indurre allergie e quella al lattice è particolarmente diffusa”. “La perdita della parte di battistrada dovuta al consumo, sotto forma di pulviscolo e microparticelle – prosegue Mannucci – si riversa sulle strade ed entra nei polmoni soprattutto di neonati e bimbi, che inalano più particelle degli adulti, in quanto camminano o vengono trasportati su carrozzine a un’altezza tra i 55 e gli 90 centimetri da terra e sono particolarmente vulnerabili perché il loro organismo è in via di sviluppo. In questi casi, sarebbe perciò preferibile l’utilizzo di zaini, marsupi o passeggini rialzati. La polvere da pneumatici, freni e asfalto costituisce una particolare minaccia anche per gli anziani perché hanno polmoni già indeboliti dall’età e dalle malattie soprattutto se fumatori”. “Purtroppo ci sono pochi studi che hanno permesso di misurare i tassi, il formato, la distribuzione e la composizione di questi inquinanti poco conosciuti e largamente sottovalutati né esiste un rimedio immediato a tale problema, a parte la riduzione del traffico. Ma una proposta per ridurne l’impatto potrebbe essere limitare la velocità e l’accesso al centro città dei veicoli pesanti, e umidificare più spesso le strade per rendere più pulita anche l’aria che respiriamo”, conclude Harari.

Redazione
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