mercoledì, Aprile 24, 2024

Nuovo affondo della Francia all’Italia: “Non si tratta di drammatizzare, ma di dire che la ricreazione è finita”

“Non si tratta di drammatizzare, si tratta di dire che la ricreazione è finita”. Non usa giri di parole la ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau, parlando della decisione di richiamare l’Ambasciatore in Italia,  Christian Masset, in seguito all”ingerenza inopportuna” del vice premier Luigi Di Maio, che martedì ha incontrato a sud di Parigi una delegazione dei gilet gialli. “Non era mai successo che un membro di un governo straniero venisse in Francia a sostenere non un leader politico – ha denunciato la Loiseau parlando a Radio Classique – ma qualcuno che ha fatto appello alla guerra civile, qualcuno ha fatto appello al rovesciamento di un presidente e a un governo militare”. E’ per questo, ha continuato la ministra, che l’incontro tra Di Maio e i gilet gialli è “un’ingerenza inopportuna, un gesto non amichevole da parte di persone che sono al governo e la cui priorità dovrebbero essere gli interessi degli italiani”.
Alla domanda se Parigi abbia qualche responsabilità in questa crisi con Roma, la Loiseau ha replicato: “Sfortunatamente, quello che sta succedendo ci dà ragione. Noi abbiano detto che i nazionalismi in Europa, senza citare in modo particolare un Paese o un altro, sono un’aggregazione di interessi di categorie nazionali che non creano mai soluzioni ma inaspriscono i problemi ed Emmanuel Macron aveva ragione a denunciarlo”.

Richiamo che “non è permanente”, ha sottolineato stamane il portavoce del governo francese Benjamin Gruveaux, che ai microfoni di Europe 1 ha riassunto così la clamorosa mossa diplomatica di Parigi: “Era importante mandare un messaggio”. L’Italia è “un alleato storico” della Francia ed “uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea”, ha quindi ricordato il portavoce che, a proposito della disponibilità espressa da Di Maio e Salvini a dialogare con Parigi, ha sottolineato che “il dialogo non si è mai interrotto”. I due ministri, ha detto Griveaux, “si siedono intorno ad un tavolo con i ministri francesi ai consigli europei” e “c’è un capo di governo in Italia che ha già incontrato più volte” il presidente francese Emmanuel Macron. Parlando dell’incontro di martedì tra Di Maio ed una rappresentanza dei gilet gialli a sud di Parigi, il portavoce ha sottolineato che “le buone maniere, la cortesia più elementare avrebbero voluto che il governo fosse avvertito” prima della visita di un ministro. Poi la stoccata: “Le battute di Luigi Di Maio e Matteo Salvini – ha detto Griveaux -, non hanno impedito all’Italia di entrare in una recessione economica… Noi non abbiamo fatto battute”. Se il governo italiano, ha aggiunto, “si è sentito attaccato, è un suo problema”. E ancora: “Se si vuol fare indietreggiare la lebbra nazionalista, se si vuole fare indietreggiare i populisti, se si vuol fare indietreggiare la sfida all’Europa, il modo migliore è di comportarsi bene con i propri partner”. Rispondendo ad una domanda della giornalista di Europe 1, che ha ricordato l”attacco frontale’ dei mesi scorsi del presidente Emmanuel Macron, che aveva parlato di ‘lebbra nazionalista’ in un riferimento anche al governo italiano, Griveaux ha detto: “Non era un attacco frontale, se si sono sentiti attaccati è un loro problema”.

Redazione
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