sabato, Aprile 20, 2024

Verso il voto delle europee

di Alberto Sava

Le ultime elezioni politiche del marzo scorso, che hanno portato due forze antisistema al governo del Paese, hanno polverizzato il muro delle ipocrisie, dietro cui i logori partiti e sigle tradizionali hanno nascosto il tradimento dei loro stessi valori fondanti per seguire altri interessi, sicuramente lontani dai cittadini. L’esito del voto politico ha messo tutti gli sconfitti sullo stesso piano, ma è la sinistra ad avere la responsabilità più grave verso gli italiani: il tradimento. Inutile spiegare dove, come, quando e perché la sinistra ha tradito il Paese. Utile invece osservare che valori sociali come solidarietà, accoglienza, uguaglianza siano stati snaturati della loro essenza di volontariato e donazione disinteressata, per trasformarli in professioni ad alta ed articolata redditività. La reazione del sistema di potere all’esito delle urne di marzo è stata dura e frenetica: non possa giorno che le maggiori testate nazionali di carta stampata e radiotelevisive non aggrediscano lettori ed ascoltatori con articoli e servizi a senso unico contro il governo. La gente ha anche smesso di seguire i talk-show, dove rappresentanti dei partiti bocciati continuano a parlarsi addosso da vincitori, come se nulla fosse accaduto. Si avvicina velocemente la data del voto europeo, ed i sondaggi sentenziano una flessione per M5S ed una crescita di consensi per il partito di Salvini. E’ lecito quindi attendersi un’accelerata verso il sovranismo in netta antitesi con i partiti di sinistra, i quali alle recentissime regionali, raccattando chiunque, hanno raccolto percentuali ridicole rispetto ai recenti fasti passati. Dopo le prossime europee tanti punti fermi del sistema di potere di questo Pese potrebbero vacillare. Ci vorrà un po’ di tempo ancora, ma i due vice premier Di Maio e Salvini hanno dimostrato in questi mesi di saper stare al gioco della politica, per quanto spietato e soprattutto sleale possa essere. Tra mille difficoltà, ed anche errori, nei palazzi del potere pare stia tornando l’attenzione per i cittadini, sicuramente a discapito di un impalpabile ma schiacciante interesse di un establishment allocato chissà dove, dentro e fuori il Paese. E il premier Conte a Strasburgo non le ha mandato a dire: “L’Europa ha perso il contatto con il suo popolo”

 

Redazione
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