venerdì, Novembre 1, 2024

L’ultima intervista dell’alpinista Daniele Nardi: “Mi piacerebbe essere ricordato come uno che non si arrende mai”

“Mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che però non si è arreso. E se non dovessi tornare, vorrei che il messaggio che arrivasse a mio figlio fosse questo: non fermarti, non arrenderti, datti da fare perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea e vale la pena farlo”. Daniele Nardi, alpinista disperso insieme al collega Tom Ballard da una settimana sul Nanga Parbat, rispondeva così, nella sua ultima intervista, rilasciata a ‘Le Iene’ il 14 ottobre 2018, alla domanda ‘come vorresti essere ricordato se non dovessi tornare’. ‘Non sto provando a suicidarmi’, dice ancora Nardi rispondendo alle domande, “io cerco la vita, però sotto certi punti di vista un po’ folle lo sono”. Perché “vado a cercare di aprire una via nuova in inverno su una montagna di 8mila metri – aggiunge -. Passerò da una parte dove non è mai passato nessuno e lo farò d’inverno perché è la condizione più difficile”. “Io l’ho scalata d’estate nel 2008 – racconta – ci ho provato quattro volte in inverno ma non mi è mai riuscito, questa è la quinta insomma spero che cose vadano bene”. Alla domanda sul perché una persona debba fare una cosa del genere, Nardi risponde: “Questo per me fa parte di una promessa che mi sono fatto da bambino, quando ho deciso di fare l’alpinista: ho scelto di lasciare un segno sulla storia dell’alpinismo, per farlo dovevo fare qualcosa che nessuno ha mai fatto prima”.
Redazione
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