giovedì, Marzo 28, 2024

PCI e PRC aderiscono alla protesta di sabato contro l’intitolazione della Piazza ad Almirante

Le federazioni di Civitavecchia del PCI e del PRC, aderiscono al presidio di protesta, indetto a Ladispoli per sabato 16 alle ore 15, dall’ ANPI e che vedrà la partecipazione delle forze politiche e sociali democratiche ed antifasciste cittadine, contro la vergognosa intitolazione di una nuova piazza al fascista e razzista Giorgio Almirante. L’amministrazione di estrema destra di Ladispoli, ha voluto imporre una scelta tutta ideologica e nostalgica per dedicare un luogo pubblico ad una persona che ha avuto pesanti responsabilità nella promulgazione delle famigerate leggi razziali, con le loro terribili conseguenze, che ha firmato manifesti, nei quali si condannava a morte, coloro che non si fossero arruolati al fianco delle truppe naziste ed è stato implicato (non collaborando con la magistratura inquirente, anzi rifugiandosi dietro l’immunità parlamentare) nella strage di Peteano del maggio del 1972 ed in varie inchieste riguardanti tentativi di colpo di stato e trame e contatti con la loggia massonica P2. Giorgio Almirante non era solo un politico di destra. Era un convinto fascista e razzista, che nel corso della sua vita, poi non ha speso una sola parola di condanna o di semplice autocritica su quanto aveva commesso. E giustamente l’ANPI, nella sua istanza alla Prefettura, che chiede, pena il conseguente passaggio alle vie legali, l’annullamento della dedica, parla del caso come “vera apologia di fascismo”. Il Sindaco Grando, forte di una maggioranza in consiglio comunale, che sul tema non corrisponde certo al volere della maggioranza dei cittadini ladispolani, ha poi rifiutato ogni tentativo di mediazione, su eventuali altri nomi per la piazza e lasciato cadere nel vuoto gli appelli e le proteste che giungevano non solo da parti politiche, ma anche da parte della comunità ebraica e da non pochi esponenti del mondo cattolico, anzi in una recente intervista ha rivendicato come Almirante sia un suo preciso punto di riferimento politico. La cerimonia di inaugurazione era stata inizialmente prevista, in modo provocatorio, per il 24 di marzo, giorno del settantacinquesimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, poi spostata per le vibranti proteste. Grando si è giustificato con un semplice “Non ce ne eravamo ricordati”. Mentre in contemporanea altre città, come Bergamo o Empoli, ritirano la “cittadinanza onoraria” data a suo tempo a Mussolini, mentre a Roma vengono cambiati i nomi alle strade che erano state dedicate ai sostenitori delle leggi razziali, a Ladispoli si dedica invece una piazza ad un personaggio del genere, col solo il significato, quindi, di un’esibizione muscolare da parte di chi vorrebbe un ritorno al fascismo del nostro paese. I comunisti del territorio fanno appello, affinché ogni sincero, amante della libertà e del progresso civile e sociale, si mobiliti e faccia sentire la sua voce di democratica e pacifica protesta.

Le federazioni territoriali del PCI e del PRC

Redazione
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