venerdì, Aprile 19, 2024

Neurochirurgia a Cerveteri, una storia lunga tre lustri

Sabato 13 aprile convegno sugli approfondimenti legati alla pratica professionale

Ai lavori al Granarone partecipa il presidente del tribunale civile di Roma, Dr. Alberto Cisterna

 

Da lungo tempo la Neurochirurgia di Roma e del Lazio e la Città di Cerveteri, grazie alle interessanti e qualificate iniziative del concittadino professor dottor Massimiliano Visocchi, si incontrano per ospitare, con giustificato orgoglio, eventi del mondo medico scientifico e della neurochirurgia. Nel prossimo fine settimana ritorna al Granarone l’annuale riunione dei Neurochirurghi del Lazio. Allo sceltissimo parterre di partecipanti, quest’anno si aggiunge un gradito ospite nella figura del Presidente del Tribunale Civile di Roma. L’appuntamento quindi è per sabato prossimo dalle ore 9 alle ore 14 in Aula Consiliare, con il Patrocinio del Comune di Cerveteri, la SESTA riunione dei Neurochirurghi di Roma e del Lazio per affrontare, in uno spirito di condivisione critica, la disamina delle delusioni e dei dispiaceri che sono occorsi o possono proporsi durante la pratica professionale neurochirurgica negli Ospedali e delle Università più accreditate del Lazio. Il meeting, volutamente denominato: ‘‘Riunione Neurochirurgie Laziali’’ è stato riproposto dopo anni di silenzio dai Proff Massimiliano VISOCCHI (Presidente della Società Mondiale di Neurochirurgia Ricostruttiva (ISRN) e Consigliere della Società Italiana di Neurochirurgia) ed Alberto DELITALA ( Presidente della Società Neurochirurgica Mediterranea MANS ). A moderare l’incontro dove è prevista la partecipazione di un centinaio di neurochirurghi accreditati di Roma e del Lazio, oltre gli organizzatori, Inoltre sarà gradito Ospite della manifestazione il Presidente del Tribunale Civile di Roma dott. Alberto Cisterna che avrà un ruolo fondamentale di moderatore attivo e critico delle controversie riguardanti l’impatto medico legale della professione neurochirurgica. Infatti come nella scorsa edizione anche in questa iniziativa, vedrà una costante e forte partecipazione motivata da un sentito scambio e condivisione di esperienze su casi ed interventi “challenging” cioè di confine come appunto sono in Medicina tutte le sfide chirurgiche. Poiché il cervello ed i midollo spinale sono degli agglomerati ordinati e complessi di fibre sensitive e motorie che regolano tutta la nostra vita, sia di giorno che di notte quando dormiamo, il Neurochirurgo ha una grande responsabilità perché tratta una branca della Medicina, più precisamente della chirurgia specialistica, affascinante e ricca di successi sì ma anche complessa e rischiosa, talvolta associata a decorsi che si desidererebbe fossero più brevi e privi di complicanze che, anche se raramente, sono per lo più inevitabili. Le semplici domande che i medici si porranno sono: come lo rifarei ? In che cosa ho sbagliato? L’indicazione all’intervento era giustificata oppure esagerata? Posso migliorare qualcosa di più oltre che le mie competenze chirurgiche? Una sempre maggiore difesa e tutela della salute del malato e per una crescita professionale che, comunque a livello internazionale viene stimata tra le più significative al mondo sono le parole chiave dell’interessante iniziativa. Il ruolo di moderatore e provocatore del Giudice costituisce una variabile veramente innovativa nel contesto di queste iniziative. Oltre alle precedenti iniziative Congressuali tenute dal Prof Visocchi da oltre tre lustri, le Riunioni dei Neurochirurghi di Roma e del Lazio hanno date recenti: la prima esperienza analoga si era svolta a Palazzo Ruspoli nello scorso settembre 2016 ed aveva collaudato un’antica vocazione di confronto che aveva preso vigore nei primi anni 2000. Infatti la sede storica di questi incontri era stata tradizionalmente identificata a Ceri dove l’iniziativa venne alla luce con la denominazione di i Incontri dei Neurochirurghi laziali a Ceri ma è dal 2016 che essa si è spostata a Cerveteri , come già detto inizialmente a Palazzo Ruspoli poi in Aula Consiliare al Granarone. Sempre ricordando la storia oltre 10 anni fa si è cominciato a parlare dell’idea del Polo Universitario a Cerveteri e di un relativo Centro di Eccellenza in Neuroscienze. Le cause sono molteplici e non è il caso certamente di soffermarci. Ma il risultato è che, a fronte dell’Idea originaria, si sono fatte avanti altre proposte in alternativa a Cerveteri, alveo naturale in cui l’Idea si è sviluppata. Tutti i Sindaci di Cerveteri, da Brazzini a Ciogli fino all’attuale Pascucci hanno abbracciato già in campagna elettorale l’idea e sostenuto negli intenti durante il mandato siglando appunto una delibera di intenti a firma di Brazzini. La salute della comunità intesa come salute personale e benessere sociale, è una delle ragioni fondanti della attività politica. E’ per questo che anche l’attuale opposizione ha da sempre manifestato compiacimento per l’iniziativa, si prima che dopo la campagna elettorale a Cerveteri. La crisi economica però ha fino ad oggi impedito il passo attuativo. L’idea del Centro polifunzionale è stata concepita come una struttura agile e operativa, prevalentemente a carattere monotematico sul versante delle Neuroscienze clinico chirurgiche (Neuropsicologia, Neurologia, Neurofisiologia, Neurochirurgia, Neurotraumatologia, Neuroriabilitazione – Fisioterapia – Logopedia, etc), sia per non porsi in competizione, anche politico-burocratica, con le strutture sanitarie menzionate, sia per sperimentare e tracciare una nuova dimensione di assistenza sanitaria. Nell’Idea del Centro non rientra un assetto pachidermico ma una configurazione agile una stabile, una struttura autosufficiente nella ricerca e nella clinica con una vocazione interventistica, pronta a recepire, adattarsi e intervenire alle richieste sempre nuove e in fieri di prestazioni sanitarie a tutto campo ovvero dalle prestazioni mediche tradizionali a quelle socio-psicologiche. Tenuto conto delle caratteristiche dell’area, a forte impatto di incidenti traumatologici, il settore traumatologico neurologico potrebbe avere la preminenza. Ma la salute si persegue oltre che per l’opera professionale del personale preposto, anche e soprattutto attraverso una imprenditorialità assistenziale. C’è un’imprenditorialità assistenziale statica volta alla conservazione che sperpera risorse e un’imprenditorialità assistenziale dinamica che produce sviluppo e ricchezza. La Ricerca è la chiave di volta dello sviluppo e della ricchezza e sempre la ricerca è l’elemento caratterizzante che si è prospettato nel progetto di ormai quasi due anni fa di un Polo di Ricerca ed Assistenza Sanitaria con annesso Centro Polifunzionale di Assistenza di Eccellenza in Neuroscienze. Purtroppo una serie di circostanze di natura esclusivamente economica non hanno mai consentito all’Idea di diventare Progetto. Cerveteri, già insignita   dall’UNESCO del titolo prestigioso di Patrimonio Mondiale dell’Umanità, mira a puntare ancora più in alto, promuovendo   una sinergia stabile con la Scienza, la cui maternità storica si conferma nei recenti ritrovamenti di antichi strumenti chirurgici etruschi negli scavi in atto nella via del Cimitero Nuovo. La riunione di sabato avrà lo scopo anche di sollecitare l’interesse dell’Imprenditoria locale a questo Progetto perché Cerveteri torni ad essere l’antica Caere, Maestra di Fasti ed immortale Custode e Madre di Cultura.

 

Redazione
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