sabato, Aprile 20, 2024

Il ministro Tria non esclude più l’aumento dell’Iva

 La legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire nei prossimi mesi misure alternative”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria, in audizione sul Documento di Economia e Finanza in commissione Bilancio al Senato, aggiungendo che “lo scenario tendenziale del Def incorpora i rialzi dell’Iva e delle accise”.

Ma “il governo non ha peccato di ottimismo” nella stima sul pil 2018, rivista di recente ampiamente al ribasso, ha detto il ministro. Tale revisione, aggiunge, “è stata ampiamente coerente con la situazione generale”. Ad ogni modo, “le riforme – ha aggiunto – sono la via maestra per la crescita dell’economia” e “l’aggiustamento di bilancio per consentire il raggiungimento degli obiettivi di bilancio del Def nel triennio 2020-22 è significativo”.

 

RIFORME – Inoltre, ha detto il ministro, per la fiducia degli investitori “saranno importanti i piani del governo e l’incisività delle riforme, ma anche gli orientamenti del Parlamento sulla politica di bilancio”. Ecco perché “ci auguriamo di rivedere al ribasso la spesa per gli interessi” ha auspicato Tria, osservando che “il livello dei rendimenti sui titoli di Stato italiani è ancora troppo alto alla luce dei fondamentali della nostra economia”.

FLAT TAX – Per quanto riguarda alcune delle novità attese in materia fiscale, “la legge di Bilancio per il prossimo anno continuerà il processo di riforma dell’imposta sui redditi, la cosiddetta flat tax, e di generale sistemazione del sistema fiscale per alleggerire il carico sui ceti medi”.

REDDITO – Inoltre, gli effetti del reddito di cittadinanza e dello schema ‘quota 100’ contribuiscono a sostenere i consumi delle famiglie e la crescita “già nel 2019”.

CRESCITA – Al momento, “le tendenze dei primi due mesi mostrano dati incoraggianti” ha detto Tria. “La produzione industriale – ha spiegato – ha invertito il trend negativo e ha segnato sue incrementi rilevanti a gennaio e febbraio con un indice destagionalizzato superiore all’1,3% al livello medio precedente; segnali positivi arrivano anche dall’indice del terziario. Tutti elementi che lasciano ritenere che la previsione di crescita per il 2019 sia equilibrata e la conferma in tal senso è arrivata dall’Ufficio parlamentare di Bilancio che ha validato il quadro programmatico”. Le nostre stime sono quindi “coerenti”.

Redazione
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