mercoledì, Aprile 24, 2024

I volontari Prociv salvano l’Ipogeo di Clepsina

Salta una condotta Acea, arrivano le idrovore della Protezione Civile comunale

I volontari Prociv salvano l’Ipogeo di Clepsina

Brutto rischio per gli affreschi a causa delle abbondonati piogge che avevano sommerso il sito archeologico posto a otto metri di profondità

di Alberto Sava

I fatti risalgono a poco prima delle ore 13.00 di sabato scorso, quando tre gruppi Prociv, allertati dai carabinieri di via Pertini dietro segnalazione dell’assistente al territorio della Soprintendenza Monica Arduini, sono intervenuti per la rottura di una condotta di proprietà di Acea Ato 2 che stava mettendo a rischio il sito archeologico dell’Ipogeo di Clepsina, totalmente invaso dall’acqua. Oltre otto metri di profondità d’acqua all’interno delle varie stanze dell’Ipogeo secondo le stime del primo momento. Gli uomini Prociv, già impegnati con uomini e mezzi nei servizi di sicurezza medica e sanitaria all’interno dei Festeggiamenti di San Michele Arcangelo, sono intervenuti immediatamente con tre squadre e con l’ausilio di tre idrovore carrellate, capaci di aspirare dai 6000 ai 1500 litri al minuto, nel giro di qualche ora hanno reso il sito di nuovo accessibile agli esperti, quali a loro volta si sono calati all’interno per verificare lo stato degli affreschi, che grazie alla celerità dell’intervento sono stati salvati, grazie anche ad una tamponatura di chiusura che ha impedito l’ingresso della luce e facendo sì che l’acqua non compromettesse gli affreschi. Soddisfatta l’assistente territoriale della Soprintendenza, Monica Arduni ha dichiarato: “E’ stato un intervento davvero fondamentale quello operato dalla Protezione Civile di Cerveteri, prezioso. Con rapidità e professionalità si sono messi subito a disposizione con mezzi e personale, salvaguardando un patrimonio di inestimabile valore quale l’Ipogeo di Clepsina”. Puntuali, e doverosi, sono arrivati i ringraziamenti del sindaco Pascucci ai volontari della Provic per l’ottimo lavoro svolto.

Tutto bene quel che

finisce bene, ma…

E’ opportuno riflettere sul fatto che la conduttura in questione è gestita da Acea Ato2, azienda che aveva la responsabilità di intervenire immediatamente per evitare danni al sito archeologico. Certamente un intervento eccezionale, che imponeva tempi di azione immediati e per questo chiediamo: come mai una holding di caratura europea non è stata in grado di disporre monitoraggi di routine, allo scopo di prevenire problemi ad una conduttura dal ‘percorso’ delicato? Ed inoltre, sarebbe opportuno approfondire anche gli ‘impedimenti’ che hanno contrastato l’intervento di una squadra di tecnici specializzati, lasciando che gli affreschi fossero salvati dai volontari. Per il futuro, sarebbe opportuno che il sindaco e la Soprintendenza ai Beni Culturali si attivassero sui fatti accaduti presso i vertici di Acea Ato2, al fine di evitare possibili analoghe situazioni. Da queste colonne facciamo giungere anche i nostri ringraziamenti alle tre squadre Provic che hanno salvato l’Ipogeo di Clepsina.

Redazione
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