Il Papa, nel discorso alle autorità romene, parla del fenomeno dell’emigrazione “che ha coinvolto diversi milioni di persone che hanno lasciato la casa e la Patria per cercare nuove opportunità di lavoro e di vita dignitosa”. “Rendo omaggio ai sacrifici di tanti figli e figlie della Romania che, con la loro cultura, il loro patrimonio di valori e il loro lavoro, arricchiscono i Paesi in cui sono emigrati, e con il frutto del loro impegno aiutano le loro famiglie rimaste in patria”, ha sottolineato il Papa. “Quanto più una società si prende a cuore la sorte dei più svantaggiati, tanto più può dirsi veramente civile”. Lo ha detto Papa Francesco nell’incontro con le autorità della Romania. La “vocazione più nobile a cui uno Stato deve aspirare” è “farsi carico del bene comune del suo popolo”. E’ necessario “costruire una società inclusiva”, “una società dove i più deboli, i più poveri e gli ultimi non sono visti come indesiderati, come intralci che impediscono alla ‘macchina’ di camminare, ma come cittadini e fratelli da inserire a pieno titolo nella vita civile”. Il telegramma a Mattarella – “Nel momento in cui mi accingo a partire per il viaggio apostolico in Romania, mi è gradito rivolgere a lei signor Presidente e a tutti gli italiani il mio affettuoso e beneaugurante saluto, che accompagno con ogni più cordiale ed orante auspicio di pace e di serenità”. Lo dice Papa Francesco in un telegramma inviato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della sua partenza per la Romania.