La “Sala Espositiva” di via Ancona è stata, fino all’anno scorso, un polmone pulsante, un punto di riferimento, un efficace mezzo di comunicazione fra gli eventi culturali svolti al suo interno e la città stessa. Evidentemente questa Sala aveva una funzione sociale, la cui attività era affidata a un uomo di tutto rispetto, il Delegato all’Arte Filippo Conte, il quale ha svolto per anni questo incarico conferitogli dalle autorità locali. Incarico che ha portato avanti con disinvoltura e competenza; lo dimostra l’impegno e l’entusiasmo con cui ha sempre dato vita a eventi culturali di una certa rilevanza. Pensiamo alle presentazioni di libri, alle performance e soprattutto alle numerose mostre, ove si alternavano a rotazione continua artisti noti, talora di rilevanza nazionale, e giovani promesse.
Ecco, è per dire grazie a Filippo Conte che lo scorso 2 giugno oltre cinquanta artisti si sono incontrati nella Sala e hanno allestito in suo onore una mostra con le loro opere che si concluderà il 23 del corrente mese. Dunque un festoso, dovuto riconoscimento e una dichiarazione d’affetto all’amico che tanto generosamente si è prodigato per loro. Era il minimo che gli artisti, giunti anche da fuori, potessero accordare a una persona come Conte, il quale molto si è speso nella promozione e sviluppo dell’arte a Ladispoli. Ma egli ha fatto anche di più in questo campo: per rendere al meglio il suo incarico, ha spesso allentato perfino gli obblighi famigliari e della sua azienda.
Chi altri, specie di questi tempi, avrebbe curato il bene altrui e trascurato il proprio? Nessuno. Solo un appassionato d’arte come Filippo Conte poteva farlo. Nonostante tutto però, forse confondendo la gratitudine con il torto, si è creduto opportuno revocargli l’incarico che Conte esercitava con grandezza e nobiltà d’animo.
Sigfrido Oliva