sabato, Aprile 20, 2024

Calcio, dopo le “parole al veleno” di Totti, parla il vicepresidente della Roma Mauro Baldissoni: “Dispiace molto che questa sia la sua percezione figlia dell’amarezza, ma non possiamo che rispondere con dei fatti, Francesco ha avuto due contratti da giocatore da questa società e uno da dirigente e una proposta da dt”

Sono state parole al veleno quelle pronunciate ieri da Francesco Totti. Parole che non potevano non suscitare una reazione da parte della società giallorossa. E dopo la lunga nota ufficiale del Club arrivata a stretto giro, oggi è il turno del vice presidente della Roma, Mauro Baldissoni. “A metà del suo secondo anno da dirigente, con l’uscita di Monchi, la società gli ha proposto quello che per lui era il ruolo più consono, quello di direttore tecnico. E non abbiamo ricevuto risposta, di questo siamo dispiaciuti, però la scelta di Ranieri, come ha detto lui stesso, è stato un suggerimento accolto dalla società, così come l’avventura di andare a cercare Conte. Guido Fienga, che l’ha accompagnato in questa scelta, è il Ceo della società”, ha replicato Baldissoni ai microfoni di Sky Sport. “Parliamo di un percorso in cui aveva già avuto modo di esprimere la sua opinione – ha aggiunto – Io non lavoro nell’area tecnica quindi non posso sapere se altre cose non sono state seguite. Volevamo continuasse a crescere ma in quello che crediamo debba essere un lavoro di squadra”. “Dispiace molto che questa sia la sua percezione figlia dell’amarezza, ma non possiamo che rispondere con dei fatti, Francesco ha avuto due contratti da giocatore da questa società e uno da dirigente e una proposta da dt. Anche Daniele De Rossi ha avuto due contratti da giocatore e gli abbiamo anche offerto di cominciare un percorso da dirigente o allenatore”, ha detto ancora Baldissoni aggiungendo: “La società inoltre non si è tirata indietro dal recuperare giocatori mandati a fare esperienza fuori come Florenzi e Pellegrini, a questo si aggiunge l’iniziativa dell’hall of fame, l’archivio storico, una memorabilia di immagini, perché è evidente la deromanizzazione sarebbe sciocca e autolesionista. I fatti dicono che non è così. Aggiungo anche che la prima volta che incontrai Francesco a trattativa ancora in corso con gli americani, gli spiegai quale fosse la considerazione degli acquirenti per lui, Totti che nel mondo era più conosciuto della Roma”. Quanto al fatto che Totti ha detto di non aver mai visto il presidente James Pallotta in due anni, Baldissoni ha affermato: “Liverpool e Chelsea, che hanno vinto i trofei internazionali, hanno presidenti che non sono lì sul posto”. “Pallotta invitò Totti a passare 6 mesi a Boston per capire tutto quello che faceva – ha aggiunto – Poi capisco che c’è una differenza di cultura e lingua ma il tentativo c’è stato”. Per quanto riguarda un’ipotetica cessione del Club giallorosso, “Pallotta è stato chiaro: la Roma non è in vendita. Noi non possiamo fare a meno di notare questo continuo riferimento, anche se sollecitato principalmente dalle domande dei giornalisti – aggiunge Baldissoni -. Abbiamo voluto ricordare che ogni trattativa volta a questo va tenuta nei luoghi adeguati, siamo una società quotata in borsa”. Poi il passaggio sullo stadio della Roma: “Senza stadio – spiega Baldissoni – diventa molto più complicato poter primeggiare. Sarà pressoché impossibile competere con la Juventus come molti si augurano. E’ evidente che lo stadio è un tema cruciale ma in questa città dobbiamo sottolineare come si tende sempre a creare opacità -aggiunge -. Lo stadio è cruciale, come ha ripetuto anche Claudio Ranieri, è un amplificatore di ricavi che sono necessari all’As Roma, squadra di calcio, per aumentare la propria forza. Se alla lunga al presidente Pallotta non gli verrà concesso di fare questo investimento, è evidente che potrà cambiare idea ma non lascerà nulla di intentato”.
Redazione
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