giovedì, Aprile 25, 2024

Punta di Palo: vince al TAR, comune e consiglieri rischiano pesanti risarcimenti

Punta di Palo: vince al TAR, comune

e consiglieri rischiano pesanti risarcimenti

 

L’annullamento del Piano integrato di Punta di Palo è illegittimo. Lo ha decretato il TAR del Lazio con una sentenza che annulla la delibera di consiglio con la quale il comune di Ladispoli ha approvato la revoca del piano integrato e l’ordinanza nella quale si annullavano i permessi a costruire.

 

I FATTI

Era il giugno del 2018 quando l’amministrazione comunale di Ladispoli, prima con una sospensiva, poi con un provvedimento di consiglio, decise di bloccare il piano integrato di Punta di Palo. Una scelta che creò un forte clamore politico, con il sindaco che accusò l’opposizione di non aver avuto il coraggio o la volontà di bloccare la lottizzazione. Una posizione fortemente contestata dall’opposizione che ritenne illegittimo il provvedimento del Comune al punto da abbandonare la discussione in aula. Solo il M5S rimase nella discussione dichiarandosi contrario al piano integrato ma allo stesso tempo contrario alla strategia delineata dall’amministrazione. Alla luce dell’esito del ricorso al TAR presentato dalla Pezone Costruzioni, erano corrette le interpretazioni delle opposizioni. Secondo il TAR la delibera di consiglio è stata adottata senza aver preso in considerazione le istanze del professionista della Pezone che aveva scritto all’ente qualche giorno prima del consiglio comunale.

 

LE MOTIVAZIONI

Un comportamento grave, secondo il Tribunale Regionale del Lazio, quello adottato dall’amministrazione che non ha pensato a tutelare i legittimi interessi della Pezone, esponendo l’ente a possibili rivalse da parte della parte lesa. Scrive il TAR nella sentenza: “Nelle premesse motivazionali del provvedimento si sostiene che il procedimento di verifica della legittimità dell’atto sia disposto anche “a garanzia e tutela degli interessi del privato che dal provvedimento, eventualmente illegittimo, subirebbe un irreparabile ed ingiusto danno di immagine ed economico”. Ma in realtà questa considerazione appare apodittica e non esattamente correlata agli altri possibili ulteriori danni che inciderebbero in opposto senso sulla posizione del privato a seguito dell’annullamento.” Annullato anche il conseguente atto con il quale il responsabile del settore, Roberto Silvi ordina l’annullamento dei permessi a costruire. L’unica cosa legittima in questo iter per il TAR è la sospensiva adottata il 6 giugno. Secondo il TAR era infatti legittimo che in via cautelare il comune sospendesse la lottizzazione per prendersi del tempo per valutare l’iter.

 

I RISCHI

Ora il comune è esposto ad una colossale richiesta di risarcimento da parte della Pezone, richiesta che potrebbe coinvolgere anche i consiglieri comunali che hanno provveduto in maniera impropria a votare una delibera di consiglio senza tener conto delle legittime osservazioni della società. Si tratta della seconda sconfitta del comune di Ladispoli in questioni urbanistiche. Prima di Punta di Palo l’amministrazione aveva iniziato una crociata contro Piazza Grande per la realizzazione del piano integrato sull’ex campo del Marescotti. Quando il comune aveva percepito il reale rischio di una vittoria al TAR di Piazza Grande aveva battuto ritirata, mettendosi al tavolo con gli imprenditori al fine di giungere ad un nuovo accordo che di fatto ha fatto ritirare il contenzioso al TAR.

(da www.terzobinario.it)

Redazione
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