mercoledì, Maggio 8, 2024

Il premier Conte critica duramente l’operato di Matteo Salvini e poi si dimette: “Il Governo si arresta qui”

Il premier Giuseppe Conte con grande dignità e serietà si è dimesso. La crisi è stata innescata dalle “dichiarazioni del ministro dell’Interno”. Il premier Giuseppe Conte nel suo discorso al Senato punta il dito sulle parole di Matteo Salvini. La decisione, sottolinea Conte, “subito dopo l’approvazione della fiducia sul dl Sicurezza suggerisce opportunismo politico” da parte del ministro dell’Interno che accusa di “aver agito per interessi personali di partito”. La Lega, in questo modo, “ha compromesso l’interesse nazionale”. “Amici della Lega, per preparare e giustificare la scelta delle urne avete tentato di rappresentare maldestramente l’idea del governo del no, del non fare. Pur di battere questa falsa grancassa avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo”. Mentre Giuseppe Conte parla in aula al Senato sulla crisi di governo e accusa Matteo Salvini di aver pensato solo ai suoi interessi personali, il leader della Lega scuote più volte il capo, in segno di disapprovazione , e alza gli occhi al cielo, prendendo appunti. Conte continua, facendo riferimento alla “vicenda russa che oggi merita di essere chiarita per i riflessi sul piano internazionale”. “Per un ufficiale contraddittorio l’unica sede in cui confronto pubblico può svolgersi è il Parlamento” sottolinea. L’esperienza di questo governo, fa notare Conte, “è nata sulla base della “trasparenza e del cambiamento” e “non posso permettere che questo passaggio istituzionale così rilevante possa consumarsi attraverso conciliaboli riservati, sui social o in dichiarazioni fatte per strada o in una piazza”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte entra nell’Aula del Senato tra gli applausi dei senatori M5S ma non di quelli della Lega. Stringe la mano calorosamente a Matteo Salvini, con cui si scambia due parole all’orecchio: quindi stringe la mano, uno ad uno, a tutti i ministri della Lega in piedi alle sue spalle. Quando si siede, Salvini si accomoda accanto a lui. Conte siede tra i vicepremier Salvini e Di Maio. “Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dalle dichiarazioni del ministro dell’interno e leader di una delle due forza di maggioranza”, ha detto Conte nel suo intervento in Senato. “L’8 agosto Salvini ha diramato una nota con cui si diceva che la Lega poneva fine alla sua esperienza e voleva le urne. Ha quindi chiesto la calendarizzazione di comunicazioni. Oggetto grave che comporta conseguenze gravi”, ha detto Conte. Questo passaggio “merita di essere chiarito in un pubblico dibattito che consenta trasparenza e assunzione di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi. Io ho garantito che questa sarebbe stata un’esperienza di governo all’insegna della trasparenza e del cambiamento e non posso permettere che questo passaggio possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni rilasciate sui social o per strada”.  “I tempi di questa decisione espongono a gravi rischi il nostro Paese”, ha detto Conte nelle sue comunicazioni al Senato parlando della decisione di Salvini di avviare la crisi di Governo. “Questa crisi interviene in un momento delicato dell’interlocuzione con le istituzioni Ue. In questi giorni si stanno per concludere le trattativa per i commissari e io mi sono adoperato per garantire all’Italia un ruolo centrale. E’ evidente che l’Italia corre il rischio di partecipare a questa trattativa in condizioni di oggettiva debolezza”. “La decisione di innescare la crisi è irresponsabile. Per questa via il ministro dell’interno ha mostrato di seguire interessi personali e di partito”.  A dieci minuti dall’inizio delle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte i membri del governo del M5S hanno occupato tutti i posti ai banchi del governo nell’Aula del Senato, lasciando libera solo la sedia del premier. L’intento è chiaro: non far accomodare ai banchi del governo nessuno dei ministri della Lega, i quali appaiono spaesati e non sanno dove sedersi.
Redazione
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