giovedì, Aprile 25, 2024

Venezia, acqua alta per tutto il week end. Ci sono almeno settanta chiese ancora allagate

Acqua alta per tutto il fine settimana a Venezia, con un picco di 115 centimetri previsto per le 11 e 55 e di 145 centimetri alle 12 e 30 di domani. Per lunedì, invece, il valore massimo è di 105 centimetri alle 3 e 15, mentre il minimo sarà di 20 cm alle 21 e 40. Intanto, in relazione al bollettino di criticità emesso venerdì, “la Regione Veneto ha declassato per oggi il livello di allerta per rischio idraulico da rossa ad arancione”. Così in una nota della Protezione Civile. Permane l’allerta arancione sulla Provincia Autonoma di Bolzano, sul settore occidentale del Friuli Venezia Giulia, sul Lazio centro – meridionale, sul versante occidentale dell’Abruzzo, sull’Umbria, su parte del Molise.

Valutata, inoltre, allerta gialla sulla Provincia Autonoma di Trento, sui restanti settori del Veneto, sul versante orientale del Friuli Venezia Giulia, su Emilia-Romagna, Toscana, Marche, sui restanti territori di Lazio, Abruzzo e Molise, sulla Campania nord-occidentale, sul settore sud-orientale della Calabria e sulla Sicilia nord-orientale. Sarà un lavoro complesso e lunghissimo la conta dei danni causati dalla mareggiata a Venezia, alle case, ai negozi e ai suoi beni monumentali. Un calcolo che inizierà già domani con il ritorno in città del direttore della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che vedrà il sindaco Luigi Brugnaro, nominato commissario per l’emergenza. Subito dopo l’acqua alta il sindaco aveva fatto una stima di alcune centinaia di milioni di euro; cifra ipotizzata anche dal governatore Luca Zaia. Nessuno però a Ca’ Farsetti, sede del Comune, si azzarda a fare cifre. Intanto sul piatto vi sono i 20 milioni di euro stanziati ieri dal Governo, con la dichiarazione dello stato di emergenza. Qualche conteggio, tuttavia, comincia ad uscire. L’Actv, l’azienda veneziana di trasporti, si è vista ‘portar via’ dalla mareggiata cinque vaporetti, sbattuti dal vento sulle rive o affondati. Solo per questi mezzi, e per i sei approdi semi-distrutti dalla forza dell’acqua, il direttore del gruppo Avm, Giovanni Seno, ha ipotizzato un conto di 15-20 milioni di euro. “Solo per i vaporetti, completamente da rifare – dice – siamo sui 5 mln. Rifare interamente un approdo poi, può voler dire dai 4 ai 6 mesi di lavoro”. Capitolo a parte meritano le chiese di Venezia, non solo la splendida San Marco, ma anche le più piccole ma non meno preziose, come Torcello e Murano. A Venezia, spiega la soprintendente Emanuela Carpani, “ci sono almeno 60-70 chiese su un totale di 120 che sono andate sott’acqua”, senza contare i danni ai musei pubblici, dalle Gallerie dell’Accademia a Ca’ d’Oro, da Palazzo Ducale a Palazzo Reale o le Prigioni. Hanno sofferto in particolare Torcello e Murano, e poi pure il litorale, Chioggia e Jesolo. “Per la Basilica di Torcello e per la Chiesa di San Donato a Murano è stato necessario l’intervento della Protezione civile per la messa in sicurezza di alcune parti”. Impossibile quantificare già ora i danni, spiega la soprintendente, ma alcune considerazioni iniziali indicano una necessità di 60-70 mila euro per ogni chiesa colpita, per i primi interventi. La soprintendenza ha immaginato un preventivo di un mln di euro solo per gli edifici di sua pertinenza. E poi naturalmente c’è San Marco. Il ministro Dario Franceschini oggi ha compiuto un sopralluogo nella chiesa simbolo di Venezia. “La cripta di San Marco è stata nuovamente invasa dall’acqua: si sta facendo il censimento dei danni – ha detto -, per fortuna non sono irreparabili ma ci sono. Ci sarà bisogno di interventi strutturali per tutta la chiesa”.
Redazione
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