sabato, Aprile 20, 2024

Terra dei fuochi, cresce la presenza di metalli nel sangue dei malati di tumore

“Vaste aree delle province di Napoli e Caserta – afferma Giordano – sono afflitte da decenni da un’alacre attività illecita di sversamenti incontrollati di rifiuti industriali e urbani di varia natura e nelle stesse zone è stato registrato un aumento dell’incidenza di svariate patologie cronico-degenerative, inclusi i tumori. Su queste basi ho accettato di coordinare il progetto di ricerca – prosegue – che ha avuto l’obiettivo di dosare la concentrazione di 4 metalli pesanti (As, Cd, Hg e Pb) e 4 classi di composti organici persistenti nel sangue di pazienti oncologici residenti in diverse aree territoriali campane”. “Nonostante alcuni limiti di questo studio esplorativo come le dimensioni ridotte del campione per alcuni comuni – spiega Enrico Bucci dello Sbarro Institute di Philadelphia – le nostre osservazioni preliminari confermano alcuni studi precedenti: il livello di metalli tossici nel sangue dei pazienti oncologici in alcuni comuni della Terra dei Fuochi è del tutto fuori norma. Il legame causale tra sviluppo tumorale ed esposizione a questi metalli è un fatto noto da tempo; essendo scontato questo nesso, il superamento costante dei limiti di legge anche nel piccolo numero di individui esaminati è un fatto di per sé allarmante, che richiede l’immediata estensione dell’analisi a una popolazione più ampia, così da avere una rappresentazione epidemiologicamente accurata”. Questi risultati “mostrano la necessità di porre grande attenzione al potenziale patogenico dell’inquinamento ambientale di origine antropica – sottolinea il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati – e dimostrano altresì che la ricerca universitaria può condurre a sviluppare marcatori diagnostici utili a individuare gli effetti di tale inquinamento e soprattutto ad anticipare gli interventi terapeutici che, com’è noto, possono contribuire a ridurre la gravità di tali patologie. Per questi motivi è necessario continuare a lavorare in questa direzione per il benessere della popolazione e per salvare vite umane”.”Questi studi – conclude Giordano – sono cruciali per promuovere interventi volti a migliorare le condizioni di salute in queste aree. È necessario sottolineare che il diritto alla salute si collega all’obbligatorietà degli interventi volti alla tutela dell’ambiente e al monitoraggio dei residenti”.
Redazione
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