giovedì, Marzo 28, 2024

Acqua: “Una resa incondizionata ad Acea”

 

La replica a Grando del Movimento Civico Ladispoli Città e Insieme per Ladispoli

Acqua: “Una resa incondizionata ad Acea”

 

“La rappresentazione del sindaco Grando riguardo l’esito del consiglio aperto di ieri sera è falsa, fantasiosa e, ohinoi, a tratti tragicomica. Su uno dei temi fondanti per la tenuta della comunità locale, constatiamo che questa amministrazione continua a vivere solo di fake-news e copia-incolla.  Per chi non avesse letto il testo della mozione approvata, l’amministrazione Grando, ai punti uno e tre, ha firmato la resa incondizionata ad Acea, dopo una battaglia durata 18 anni. Si sono arresi, senza nemmeno l’onore delle armi. Ma, a loro dire, con “onore”. Viene da credere che non capiscano neanche quel che fanno, oltre a copiare i discorsi per la giornata della memoria e a diffondere minacce.  Nella realtà, ieri sera, è stata votata una mozione inutile e che, oltre a determinare la consegna dell’acqua ad Acea, pone condizioni approssimative e inconcludenti (ne riassumiamo alcune): – Ritardare l’avvento stesso di Acea con la possibilità di una trattativa a favore del Comune: ma, incomprensibilmente, la giunta Grando siede al tavolo col Gestore Unico già prima della sconfitta del Comune presso il Consiglio di Stato; – evitare lo spostamento dei dipendenti in altre sedi e mantenere i livelli d’intervento adeguati e tempestivi: ma, una volta passata la gestione, il comune rappresenterà una quota infinitesimale nella società e nulla potrà verso le decisioni aziendali relative al personale o alla gestione del call center; – Imporre l’apertura di uno sportello territoriale: ma nella logica dell’ottimizzazione, Ladispoli dovrà con tutta probabilità fare riferimento allo sportello di prossimità. Al contrario, sulla battaglia delle battaglie, quella per il blocco delle tariffe, l’amministrazione sembra aver gettato la spugna già da tempo motivo per cui, il passaggio, implicherà un aggravio enorme alle tasche dei cittadini. Se davvero l’intento della giunta Grando era quello di scongiurare il commissariamento per contare di più nel dialogo con Aceaavrebbero dovuto procedere con un atto di giunta (e non di consiglio)al fine di avviare il corretto iter, necessario per sedere al fantomatico tavolo delle trattative. Una mozione come quella approvata ieri, invece, nulla sancisceoltre all’aver consolidato la volontà dell’amministrazione di cedere l’acqua ad Acea e ad aver ulteriormente confuso la cittadinanza. Come esponenti di forze politiche che, dal lontano 2002, si impegnano per la difesa dell’acqua pubblica con atti più che concreti (dalla creazione della società inhouse Flavia Acque fino alle campagne di sensibilizzazione che, nel 2011, hanno visto la città esprimersi a favore dell’acqua pubblica con oltre il 96% di SI) consideriamo inaccettabile questo atteggiamento. Soprattutto la scelta dell’amministrazione di trasformare in una tribuna propagandisticauno dei temi più sensibili dell’azione di governo: prima con la partecipazione del Sindaco ad una commissione parlamentare (in diretta fb) sulla Legge Daga, rimasta nei cassetti del governo giallo-verde prima e di quello giallo-rosso oggi; poi con quella ai tavoli regionali dove, dopo l’impegno formale di tutte le forze politiche presenti, nulla è accaduto. E qui, lo specifichiamo, con piena apertura di credito al delegato da parte di tutte le forze politiche locali e con l’impegno delle stesse a portare la situazione di Ladispoli a conoscenza dei consiglieri regionali. Non ultimo, l’incomprensibile passarella elettorale di ieri sera, con la presenza di consiglieri regionali che, a fronte di una grave mancanza dell’Ente stesso nel non aver ridefinito i bacini d’ambito, hanno preso non meglio definiti impegni verso la nostra comunità ma solo dopo l’avvio dell’iter di passaggio ad Acea, invitandola a “gettare la spugna” per via dell’inevitabile corso degli eventi. Che al livello sovracomunale la difesa del colosso ACEA sia trasversale, è cosa nota. Che i comuni siano lasciati soli a difendere un bene pubblico vitale, è altrettanto vero. L’atto di verità che riconosciamo all’amministrazione Grando sta nelle parole di ieri del consigliere delegato Moretti che, dopo una ricostruzione dei fatti, ha ammesso che l’incomprensibile annuncio del commissariamento potrebbe dipendere dalle condizioni poste dal Comune ad ACEA, capaci di ribaltarne l’asset e che, quindi, lo stesso sia una volontà specifica per non permettere all’Ente di ottenere migliori condizioni di passaggio. Una considerazione, questa, che ben chiarisce la potenza di fuoco del gestore unico, l’entrata a gamba tesa nei comuni, e la debolezza della posizione assunta da Ladispoli, con una strumentalità, a cui ci siamo rifiutati di prendere parte, culminata nella votata a maggioranza dei presenti. Nessuna parola, infine, sulle ripubblicizzazioni in atto in diverse realtà italiane: il Comune di Napoli, la provincia di Cuneo e, come appreso pochi giorni fa, la Regione Toscana. Una strada possibile, quindi, e che un buon amministratore avrebbe già iniziato a programmare nell’interesse della comunità. Tutto ciò, avviene dentro mesi in cui, la partecipata Flavia che gestisce l’idrico, viene messa sotto attacco dal punto di vista economico/gestionaledagli stessi amministratori che si dicono pronti a tesserne le lodi. Insomma, una sorta di ammutinamento su cui intendiamo andare a fondo, memori degli sforzi fatti affinché, per ben 18 anni, i cittadini di Ladispoli avessero salva la loro acqua”.

Movimento Civico Ladispoli Città – Insieme per Ladispoli

Redazione
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