venerdì, Novembre 1, 2024

Coronavirus, i danni al comparto fieristico, parla Giovanni Laezza (Aefi): “Purtroppo ci saranno effetti importanti”

“Al momento, la situazione è molto fluida e in continua evoluzione perché dipende anche dalle disposizioni sanitarie delle autorità regionali e nazionali. E’ difficile quantificare gli effetti in questo momento sul nostro settore, come penso sia difficile quantificarli ora in qualsiasi altro settore produttivo. Sicuramente, saranno importanti”. Parla Giovanni Laezza, presidente Aefi, Associazione esposizioni e fiere italiane, l’associazione di riferimento delle fiere italiane fa il punto sugli effetti del coronavirus sul settore. Ogni anno il comparto italiano coinvolge circa 200.000 espositori e 20 milioni di visitatori, genera affari per 60 miliardi di euro e dà origine al 50% delle esportazioni delle imprese che vi partecipano. Numeri importanti che crescono se consideriamo anche l’indotto come trasporti, ricettività e ristorazione. “Ci sono state -spiega Laezza- delle manifestazioni che sono state annullate, rinviate e posticipate. Il numero, però, non è ancora certo perché, via via che le diverse autorità regionali stanno adottando dei provvedimenti, la situazione cambia”. L’Aefi non ha perso tempo e ha avviato un confronto interno. “Sì, ci siamo confrontati all’interno dell’Associazione, stiamo verificando -sottolinea Laezza- la situazione anche attraverso un’indagine specifica e siamo chiaramente consapevoli di come sia indispensabile adottare tutte le misure necessarie per tutelare la salute pubblica e siamo stati pronti ad attuarle. Tutti i nostri associati stanno seguendo attentamente le disposizioni sanitarie delle autorità locali e nazionali. Con le istituzioni abbiamo aperto un dialogo per capire come gestire al meglio questa emergenza anche sul fronte economico”. Ma è presto per fare una stima dei danni per il settore economico. “Al momento, non è possibile fare una quantificazione – ribadisce – perché non sappiamo né la portata dell’emergenza né quanto potrà durare. Sicuramente gli effetti saranno importanti”. Anche perché, dice, “in questo momento la situazione è così fluida e in evoluzione che un territorio che non è toccato dall’emergenza oggi può esserlo domani”. “Nonostante le difficoltà organizzative, auspichiamo che la maggior parte delle manifestazioni al momento annullate o posticipate possano essere riprogrammate nei prossimi mesi, in modo da contribuire nel contenere il danno economico. A tempo debito lavoreremo di concerto con tutti gli attori coinvolti per un ‘nuovo’ calendario”,
Redazione
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