venerdì, Aprile 26, 2024

Coronavirus, a Cerveteri e Ladispoli attività commerciali… in apnea

La multiservizi Caerite potenzia il servizio di consegna a domicilio dei farmaci

Coronavirus, a Cerveteri e Ladispoli

attività commerciali… in apnea

 

Anche se al momento nel comprensorio non si registrano casi da coronavirus, la psicosi collettiva colpisce anche le attività commerciali del posto. Lo aveva spiegato già nei giorni scorsi Gianfranco Fioravanti che aveva puntato i riflettori sull’agricoltura e sulla vendita al mercato: «I carciofi non si vendono – aveva detto – siamo costretti a riportarceli indietro». Poche persone disposte a comprare al mercato per paura di un possibile contagio da covid-19. Ma la crisi economica che l’emergenza sanitaria ha innescato in tutta Italia non risparmia nemmeno le attività commerciali di viale Italia. «La situazione è drammatica», hanno detto i commercianti. In giro sul viale, all’interno dei negozi, «non gira un’anima». Presenti in massa, invece, all’interno di pub e bar i ragazzi che invece dovrebbero stare a casa, dopo il decreto del governo Conte che ha deciso di sospendere le attività scolastiche per contenere l’emergenza. Stessa sorte purtroppo hanno anche i ristoratori. A Cerveteri i ristoranti sono vuoti con i proprietari degli esercizi commerciali che fanno fatica ad andare avanti in questo periodo di grande magra. Una situazione che alla lunga potrebbe rischiare di far abbassare qualche saracinesca o lasciare a casa qualche dipendente che a causa dei mancati guadagni, i proprietari non riescono più a pagare. Diversa invece la situazione nei supermercati e nelle farmacie, gli unici due settori che in questo momento, invece, sembrano avere una maggiore richiesta. Lunghe file alle casse dei supermercati, con code che riescono ad arrivare anche lungo le corsie dei negozi. Ad accalcarsi al loro interno in particolar modo quei bambini lasciati a casa dal decreto del governo e gli anziani che invece dovrebbero tutelarsi evitando i posti affollati per non rischiare il contagio. Intanto sul territorio etrusco per cercare di evitare affollamento all’interno degli studi medici e nelle farmacie, proprio in questo periodo la Multiservizi caerite ha rafforzato il progetto di consegna a domicilio dei farmaci, con relativo recupero delle ricette mediche da parte del personale della multiservizi, all’interno degli studi dei medici di base. Nelle farmacie invece è stato introdotto un limite di accesso all’interno dei locali contemporanei, su indicazione della circolare inviata dall’ordine dei farmacisti. E così alle farmacie 5 e 2 l’accesso è limitato a massimo tre persone per volta, mentre alle farmacie 1, 3 e 4 l’accesso è limitato a massimo 2 persone per volta. Intanto proprio ieri sera il primo cittadino di Cerveteri, Alessio Pascucci è tornato a chiedere ai cittadini collaborazione per prevenire il contagio. A ieri nella città etrusca non si registravano in città casi da covid-19 «ma in ogni caso le misure che il Governo, il ministero della salute, la Regione e anche noi stiamo diffondendo non sono esagerate e vanno prese con la massima serietà. Davvero. Le scuole e le università – ha proseguito Pascucci – sono chiuse in tutta Italia, le competizioni sportive vengono rimandate, gli eventi pubblici annullati. Ma nulla conta se non siamo noi i primi a stare attenti. Nei bar, nei supermercati, nei ristoranti, nei locali pubblici. Dobbiamo evitare di stare troppo vicino alle altre persone. So che è dura, ma dobbiamo fare uno sforzo. Nessuna forza pubblica sarà in grado di controllare tutte le attività private. Vi prego pertanto di collaborare e di aiutarci. Se il contagio si diffonde, il nostro Sistema Sanitario Nazionale collassa. Non siamo pronti per una evenienza del genere. Oggi ho parlato con alcuni ristoratori, gestori di bar, esercenti di attività sportive o ricreative di Cerveteri. Molti stanno prendendo sottogamba la cosa. Dobbiamo cambiare subito i nostri comportamenti». Il primo cittadino invita dunque ad attenersi alle disposizioni nazionali, annullando ogni attività «in spazi pubblici e privati, a meno che non si possa rispettare la distanza di un metro fra le persone (vale anche per compleanni, matrimoni, feste private, bar, ristoranti e similari); dovete lavarvi le mani ogni volta che potete ed evitare di toccarvi bocca, naso e occhi; tutte le persone sopra i 65 anni, i malati cronici, chi è affetto da multimorbilità, gli immunodepressi devono evitare di uscire di casa salvo casi eccezionali». «Con la nostra Protezione civile siamo in grado di fornire assistenza a chiunque sia solo e abbia bisogno anche della spesa». «Chiunque abbia sintomi sospetti o che sia stato nelle ultime settimane in aree considerate a rischio deve chiamare immediatamente il medico di base o il pediatra di scelta libera e non andare nei pronto soccorso o negli ambulatori». «Abbiamo potenziato il servizio di consegna a domicilio dei farmaci e di ritiro dal medico delle ricette per conto del paziente, contattare la nostra municipalizzata per avere il servizio. Insieme – ha concluso Pascucci – possiamo farcela. Ma serve la responsabilità e la collaborazione di tutti».

Redazione
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